LA VICENDA GIUDIZIARIA

Vendita Milan, il Tribunale di Milano respinge per la terza volta una vertenza di Blue Skye contro Elliott

Secondo quanto appreso da Calcio e Finanza il tribunale lombardo avrebbe respinto le richieste avanzate dalla società di Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo

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Vendita Milan, il Tribunale di Milano respinge per la terza volta una vertenza di Blue Skye contro Elliott - foto 1
© Getty Images

Lo scontro tra il fondo Elliott e gli ex soci di Blue Skye riguardante la cessione del Milan a RedBird non sembra esser ancora giunto al termine. La società di Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo avrebbe perso per la terza volta una vertenza avanzata nei confronti del colosso statunitense subendo così la condanna al pagamento delle spese legali. Blue Skye che era socio di Elliott con il 4,27% di Project RedBlack, la società che controllava il 100% di Rossoneri Sport Investment, e che a sua volta controllava il Milan; non è riuscita ad avere successo negli undici contenziosi portati avanti fra Italia, Lussemburgo e USA, definiti da parte di Elliott come "frivoli e vessatori".

Secondo quanto appreso da Calcio e Finanza il Tribunale Civile di Milano avrebbe respinto nella mattinata di giovedì 28 marzo la terza e ultima vertenza avanzata dal gruppo d'investimento guidato da Cerchione e D'Avanzo lasciando ora spazio alla prima udienza dell'accusa penale privata (chiamata “citation directe” in Lussemburgo) avviata da Elliott contro Blue Skye a settembre 2023. Con questo atto il fondo statunitense ha accusato Blue Skye Financial Partners e i suoi rappresentanti di reati tra cui ricatto, estorsione e false dichiarazioni fraudolente a sostegno delle sue azioni legali contro la vendita del Milan.

Vedi anche Inchiesta Milan, dubbi dei pm sul fondo indicato al cda per l'acquisto del club Milan Inchiesta Milan, dubbi dei pm sul fondo indicato al cda per l'acquisto del club Stando a quanto emerge dagli atti, Elliott sostiene come Blue Skye abbia formulato accuse calunniose e diffamatorie al fine di ottenere concessioni superiori ai suoi diritti contrattuali configurando così i reati di ricatto ed estorsione. Seguendo la tesi del fondo capeggiato da Paul Singer, Blue Skye avrebbe depositato consapevolmente documenti fuorvianti avviando procedimenti con l’intento di ingannare i giudici lussemburghesi al fine di ottenere una decisione a suo favore.

Decisione che – secondo Elliott – non avrebbe ottenuto altrimenti. Dai documenti emergono inoltre accuse di violazioni dei doveri fiduciari nei confronti di Giovanni Caslini (in passato nel board di Rossoneri Sport Investment, veicolo che controllava il Milan e il cui 100% era controllato a sua volta da Project Redblack, della quale il 4,27% era nelle mani di Blue Skye) e nei confronti dei managing partner di Blue Skye, Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo.

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