Un anno senza Emiliano Mondonico: "La sua eredità sono le sue idee che vivono ancora"

Dodici mesi fa ci lasciava il Mondo. La figlia Clara: "Ci ha insegnato a non mollare mai"

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E' passato un anno. Un anno senza Emiliano. Ma il Mondo, in realtà, non ci ha lasciato veramente. Vive ancora nel ricordo. E nell'esempio e nei frutti del suo lavoro. E' presente nella mente e nel cuore dei calciatori che ha allenato, dei tifosi che lo hanno amato, degli amici con cui ha condiviso parole, pensieri e risate, della gente comune che in lui ha visto un modello e riconosciuto l'impegno, il valore.

E vive nel ricordo e nella dedizione dei familiari, nella presenza affettuosa, costante, appassionata della figlia Clara, depositaria ed erede del suo pensiero e della sua opera nel sociale. Con la gente e per la gente. Con chi aveva più bisogno.

"Le sue idee vivono, non smettono di raggiungere chi lui voleva aiutare". La Fondazione che porta il suo nome, i tornei che la Figc gli ha voluto intitolare, i messaggi negli stadi (e fuori), i ragazzi dell'Approdo (l'associazione onlus di Rivolta d'Adda che il Mondo sosteneva e aiutava), l'Oratorio... Ecco, il lascito di Emiliano Mondonico continua a dare i suoi frutti: "Ci ha insegnato a non mollare - prosegue Clara - e così abbiamo fatto in quest'anno che è stato molto difficile. Portare avanti il suo messaggio è stato il modo migliore per non lasciarlo andare via".

La sua Rivolta lo ricorderà oggi e poi ancora domani con una messa di suffragio nella splendida Basilica di San Sigismondo. Domenica la sua partita, quella tra Fiorentina e Torino. E anche l'Atalanta a Parma giocherà nel ricordo del Mondo. Ma un pensiero attravererà tutti gli stadi, perché il Mondo ha unito colori e fedi differenti e distanti.

"Il suo insegnamento - conclude Clara - è stato semplice: non smettere mai di lottare per le proprie idee". Una lezione che chi gli è stato vicino ha recepito alla perfezione e sta oggi portando avanti egregiamente.

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