Champions League, Marcus Thuram vuole il successo contro il PSG: "Vorrei spiegare a papà come vincerla"

La finale di Champions League sarà un appuntamento speciale per Marcus Thuram non soltanto perché potrà giocarsi un titolo prestigioso, ma anche perché davanti a sé avrà il PSG, la squadra faro del paese dove è cresciuto. Un popolo intero a tifare per i parigini rendendo tutto più complicato per l'attaccante francese, alla prima sfida di questo genere in carriera. 

"È una partita speciale, perché è una finale di Champions League. Per me forse anche di più: gioco contro la squadra in cui sono cresciuto, spero di vincerla - ha raccontato Thuram durante il Media Day della UEFA -. Dopo il Como ero triste, più che arrabbiato. Lo scudetto è passato, facciamo i complimenti al Napoli. Pensiamo solo alla finale di sabato, per me non è una sorpresa: li conosco, è un grande club con grandi giocatori e una filosofia molto chiara. Speriamo però di poter spiegare a papà come si vince una Champions".

A pesare sul rendimento del centravanti nerazzurro ci sono stati anche i vari infortuni che lo hanno tormentato e per certi versi hanno impedito all'Inter di giocarsi al pari sia lo scudetto che la Champions, tuttavia il focus è centrato sulla sfida di Monaco dove servirà scacciare i fantasmi del passato: "Il mio rendimento non è stato buono come nella prima parte di stagione. Però la cosa importante è che l'Inter vinca e ora è in finale di Champions League. Abbiamo 90 minuti o forse più per vincere un grande trofeo. Dovremo giocarla come una finale, senza troppe pressioni e senza pensare a due anni fa o alla partita con la Lazio". 

Su chi gli chiede se avrà bisogno di qualche compagno italiano per battere Gianluigi Donnarumma, Thuram non si nasconde anche se la concentrazione rimane su sé stesso: "No, ma forse lo farò. È un portiere incredibile, è uno dei migliori portieri al mondo: ha iniziato giovanissimo al Milan e sta continuando ad altissimo livello".