MOMENTO STORICO

Superlega contro il monopolio Uefa e Fifa: la Corte di Giustizia Europea può riscrivere il futuro del calcio

Il 21 dicembre verrà resa pubblica la decisione. Uefa e Fifa potrebbero essere sconvolte in caso di ricorso accettato

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Superlega contro il monopolio Uefa e Fifa: la Corte di Giustizia Europea può riscrivere il futuro del calcio - foto 1
© Getty Images

Il 21 dicembre 2023 potrebbe diventare una data fondamentale per il futuro del calcio. In quella data, infatti, intorno alle 9.30 verrà resa nota la sentenza della Corte di Giustizia Europea sul ricorso presentato dalla European Superleague Company contro il presunto monopolio di Uefa e Fifa nel mondo del pallone. Il presidente Koen Lenaerts e i quindici giudici potrebbero, in caso di accoglimento del ricorso, sconvolgere il mondo del calcio e scrivere una pagina di storia di questo sport.

976 giorni dopo il 19 aprile 2021 che scossè il mondo del calcio con l'annuncio della Superlega, in un formato che è definitivamente naufragato, l'idea di una sfida nuova ai colossi del pallone potrebbe riaprirsi clamorosamente, ma tutto dipenderà dalla pronunciazione della Corte che, in caso di esito positivo al ricorso aprirebbe spiragli per una nuova Superlega in forma del tutto diversa.

GLI SCENARI POSSIBILI

Al momento la situazione di stallo è sull'interpretazione del fatto che se da un lato la Superlega secondo il diritto dell'Unione Europea ha tutte le possibilità per creare una competizione indipendente, allo stesso tempo non potrebbe partecipare con le stesse società ai tornei organizzati da Fifa e Uefa senza l'autorizzazione delle stesse. Il caso dunque è stato studiato dalla Corte di Giustizia Europea in maniera autonoma e il 21 dicembre si avranno i risultati.

Mantenimento Status Quo - La possibilità che la sentenza non cambi le posizioni in campo esiste. In quel caso tutto rimarrebbe com'è e le velleità di nuove competizioni esterne a Uefa e Fifa, eventualmente da integrare con le stesse, decadranno.

Ricorso accolto pienamente - Anche l'accoglimento totale del ricorso con annesse motivazioni, situazione che farebbe saltare il banco del calcio a livello mondiale, è una possibilità anche se piuttosto irrealistica. Verrebbe tolta la gestione del Business alla federazione. In quel caso Uefa (e Fifa) perderebbero completamente la propria posizione nel mondo del pallone perché considerata monopolostico e contro le leggi europee.

Vedi anche Superlega, Reichart rilancia: "Proporremo format aperto a oltre 60 club europei" Calcio estero Superlega, Reichart rilancia: "Proporremo format aperto a oltre 60 club europei"

Scenari intermedi - Una possibilità concreta è che alla Uefa possa essere lasciato ogni titolo, ma escludendo il potere sanzionatorio per i club che decidessero di organizzare o partecipare a tornei alternativi, come era stato previsto con la Superlega e successive minacce in caso di mancato rientro nei ranghi Uefa nel 2019.

Proprio in questa ultima ottica la A22 Sports Management da mesi ormai sta lavorando a un nuovo progetto Superlega, con incontri in tutta Europa con i club per elaborare un progetto più ampio ed accettabile.

"Se la sentenza riconoscerà il monopolio Uefa - ha commentato il Ceo di A22 Sports Management, Bernd Reichart -, saremo in grado di pubblicare i dati di più di un anno di consultazioni e proporremo un formato di competizioni europee aperto a più di 60 club con un trattamento equo assicurato per tutti".

LA POSIZIONE DELLA FIGC: "CHI ADERISCE, ESCE DAL SISTEMA"

Sulla questione scottante del calcio a livello Mondiale, ha parlato anche il presidente della Figc Gabriele Gravina: "Aspettiamo la sentenza, ma la nostra è l'unica federazione che ha assunto una posizione molto chiara a riguardo. Siamo totalmente contrari ed esiste una norma federale per la quale chi aderisce a quel mondo esce dal sistema federale del calcio italiano".

Impossibile però imporre l'eventuale adesione a nuove competizioni da parte dei club: "La scelta però quando avverrà dovrà essere molto chiara. Non è pensabile disputare due o tre campionati all'interno di una serie di organizzazioni diverse. Devo salvaguardare il brand del calcio italiano e si sappia a cosa si va incontro".

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