L'ex ct sull'esperienza in azzurro: "Avrei dovuto pensarci tre volte prima di accettare"
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È stato l'ultimo allenatore del Torino ad aver vinto un derby contro la Juve: era il 26 aprile 2015. Da quel 2-1 in rimonta sono passati dieci anni. "Gol di Pirlo su punizione, ribaltammo il risultato con Darmian e Quagliarella. Ma ne giocammo di migliori", ricorda Gian Piero Ventura in un'intervista al Corriere dello Sport. "Con il Var ne avremmo vinti molti di più. Subimmo un sacco di angherie, a detta di tutti. Senza scendere in particolari, rigori non dati, espulsioni non comminate, gol buoni non assegnati. Posso assicurare che sarebbero stati più di uno". Sull'amaro capitolo Nazionale: "Avrei dovuto pensarci tre volte prima di accettare. Per la Nazionale lasciai un contratto di tre anni con una squadra che tutti gli anni gioca in Europa (la Lazio, ndr). Dopo soltanto 20 giorni capii che non c'erano i presupposti per fare calcio". E ancora: "Ora i playoff sono considerati un traguardo, all'epoca erano un fallimento. Avrei dovuto mollare prima, ma era troppo forte il legame con l’Italia, con l'azzurro, quella maglia è troppo importante- Non avevo una federazione forte alle spalle. Con quella attuale sarebbe stato diverso. Ricordo che dopo la partita con la Svezia mi ritrovai da solo davanti al plotone d'esecuzione. Se l’erano data a gambe".