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La squadra di Conte e quella di Inzaghi si sfidano a distanza per l'assegnazione del titolo
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È la notte in cui si assegna lo scudetto 2024/25. A oltre 800 km di distanza Napoli e Inter si sfidano per aggiudicarsi il tricolore: i ragazzi di Conte, avanti di un punto in classifica, saranno impegnati al "Maradona" contro il Cagliari, quelli di Inzaghi al "Sinigaglia" contro il Como. In barba alla scaramanzia il capoluogo campano si è già vestito a festa, mentre a Milano si può sperare solo in un passo falso dei rivali.
Giuseppe Marotta, presidente dell'Inter, ha parlato prima del match contro il Como: "Abbiamo l'obbligo di crederci anche se il destino non è nelle nostre mani. Dobbiamo fare la nostra partita come sempre. Il futuro di Inzaghi? Siamo in simbiosi con lui, vogliamo continuare con lui, a bocce ferme faremo la nostra proposta di rinnovo ma il suo contratto non è in scadenza. Penalizzati dagli arbitri? Non voglio entrare nell'argomento, siamo stati in silenzio che è una forma di comunicazione che deve essere interpretata. Le parole di Conte sullo scudetto rispetto alla coppa? Concordo nella fattispecie: il campionato è come il Giro d'Italia. In Champions ti possono aiutare circostanze favorevoli. In realtà quest'anno noi abbiamo giocato 15 partite in più" le parole a Dazn.
Il pullman del Napoli e quello dell'Inter sono partiti, rispettivamente, in direzione del "Maradona" e del "Sinigaglia". Tra poco le squadre saranno allo stadio per cominciare il riscaldamento.
I diffidati dell'Inter: Asllani, Bisseck, Calhanoglu, Pavard. Quelli del Napoli: Olivera. In caso di ammonizione salterebbero l'eventuale spareggio scudetto o la prima giornata del prossimo campionato.
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Gianfelice Facchetti, figlio dell’indimenticabile capitano nerazzurro, ha parlato della sfida di Como: "L'Inter deve tapparsi le orecchie, vincere e sperare in buone notizie dal Maradona. Qualsiasi cosa accada, però, non deve esserci amarezza. C'è la consapevolezza di giocarsi tutto all'ultimo di una stagione che avrà ancora tante cose da dire" le parole a Sky.
Non ci sono cambi dell'ultimo minuto in vista né per il Napoli né per l'Inter. Conte conferma il 4-4-2: Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Spinazzola; Politano, Anguissa, Gilmour, McTominay; Raspadori, Lukaku. Inzaghi verso un ampio turnover con un piccolo cambio di modulo: Sommer; Bisseck, De Vrij, Carlos Augusto; Darmian, Calhanoglu, Asllani, Dimarco; Zalewski, Correa; Taremi.
Un'onda azzurra si sta già dirigendo in piazza Plebiscito, a Napoli, dove il Comune ha installato uno dei tre maxi schermi, per guardare il match Napoli -Cagliari, in programma stasera al Maradona, partita che potrebbe assegnare all'ultima giornata la vittoria dello scudetto. Via Toledo è un fiume umano di persone con indosso la maglia del Napoli e che sventolano bandiere, alcune con già il 4 all'interno dello scudetto. Un fiume di persone da cui, a tratti, si leva il coro "La capolista se ne va". E così molte ore prima del fischio di inizio del match, i napoletani sono già pronti a sostenere la squadra e con la speranza di festeggiare la conquista del quarto scudetto.
"Se da tifoso interista andrò a Como a vedere la partita? No, ci andranno i miei figli. Io considero le speranze scudetto ridotte al lumicino, l'unica speranza è che S. Ambrogio stavolta vinca su S. Gennaro…". Lo dice a 'Un Giorno da Pecora', su Rai Radio1, il presidente del Senato e grande tifoso interista, Ignazio La Russa. Con chi vedrà la partita? "Visto che abbiamo ospiti dalla Sicilia li manderò, insieme a mia moglie, al ristorante. Io me la vedrò a casa, da solo e poi li raggiungerò, per il dolce oppure per l'amaro". Se avvenissero una serie di circostanze, Napoli e Inter potrebbero andare a fare uno spareggio che avrebbe del clamoroso. "Lo spareggio - aggiunge La Russa - non lo giochiamo, perché perdiamo, ne sono abbastanza convinto, ma comunque stasera me la vedrò. Nel caso si facesse, io sono pronto ad andarlo a giocare anche a Napoli". Campionato a parte, i nerazzurri tra poco si giocheranno la coppa dei Campioni. Per vincerla, gli viene chiesto, "sarebbe disposto a fare un fioretto e tingersi la barba tricolore in diretta nel nostro programma? "Va bene, accordo fatto, ok", risponde il presidente del Senato.