Si preannuncia uno dei campionati più equilibrati degli ultimi anni e l'avvio sembra confermarlo
C'erano una volta le sette sorelle, quando la Serie A era riconosciuta come il campionato più bello del mondo: oggi ci riproviamo, visto che dopo tanti anni ci si attende un torneo equilibrato, ipotesi che i primi 90' sembrano avvalorare. Fare bilanci dopo una partita è quantomeno prematuro, figuriamoci nel calcio, ma la partenza di Inter, Lazio, Atalanta, Napoli, Roma e Milan va in questa direzione. Solo la Juventus ha steccato, tra l'altro buttando via i tre punti per un errore di Szczesny.
Ha aperto le danze l'Inter campione d'Italia avendo facilmente la meglio su un Genoa rinunciatario ma comunque lanciando un messaggio alle altre: va bene l'addio di Conte, va bene le cessioni di Hakimi e Lukaku ma questa squadra ha un gruppo e una base tale da poter difendere lo scudetto e dare da torcere alle rivali. La Lazio si spaventa per qualche minuto contro l'Empoli ma poi mostra i muscoli e un Milinkovic-Savic in piena forma: se arriveranno i rinforzi adatti a Sarri, ci sarà da divertirsi. Un po' più in difficoltà l'Atalanta che comunque parte con tre punti in trasferta e vince senza colonne come Zapata, Hateboer, De Roon, Toloi e Freuler: non sono in pochi a scommettere che la banda di Gasperini sia pronta per il definitivo salto di qualità.
La Juve invece si mangia le mani e a Udine si fa recuperare due volte, sintomo che il lavoro di Allegri è ancora all'inizio soprattutto per quanto riguarda atteggiamento e mentalità, ad ogni modo nessuno sottovaluta i bianconeri, per molti i favoriti per lo scudetto grazie all'arrivo del nuovo-vecchio allenatore. Bene Napoli e Roma nei posticipi domenicali: gli azzurri vanno oltre l'espulsione di Osimhen e si aggrappano a Insigne per avere la meglio sul Venezia, i giallorossi mostrano il carattere di Mourinho e battono una Fiorentina mai doma scoprendo Abraham.
Infine, ma solo per ordine di calendario, il Milan: la pratica Sampdoria viene archiviata con una certa facilità e col ritorno di Kessie-Ibrahimovic (oltre ai due rinforzi che arriveranno entro fine mercato) i rossoneri non potranno più vivere un campionato da fari spenti e tutti si attendono la continuità di risultati già mostrata sotto la gestione Pioli.