IL CASO

Serie A, Lazio-Torino non si gioca: si cerca la strada della ricalendarizzazione

Il Giudice sportivo vorrebbe disporre il rinvio del match invece del 3-0 a tavolino e chiedere alla Lega una nuova data evitando tutto l'iter dei ricorsi

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Come previsto ormai da giorni, Lazio-Torino non si è disputata. Ora la palla passa al Giudice sportivo che, secondo indiscrezioni, potrebbe non assegnare il 3-0 a tavolino ai capitolini, come accaduto in Juve-Napoli, decidendo invece di chiedere il rinvio della gara e la sua ricalendarizzazione alla Lega. Un modo per dribblare l'iter dei ricorsi che, visto il precedente, condurrebbe allo stesso risultato.

Getty Images

I granata, su disposizione delle autorità sanitarie, non hanno potuto lasciare la città a causa del focolaio di Covid all'interno del gruppo squadra, la Lega non ha sancito il rinvio del match e i biancocelesti si sono regolarmente presentati allo stadio Olimpico, comunicando l'11 di partenza e attendendo il triplice fischio dell'arbitro Piccinini.

Il surreale pomeriggio dei ragazzi di Inzaghi era iniziato con un Consiglio di Lega convocato d'urgenza, nel quale era stato stabilito all'unanimità che l'incontro si sarebbe dovuto disputare per non far crollare le fondamenta del protocollo, nonostante fosse del tutto evidente che non sarebbe mai potuto andare in scena realmente.

Il presidente Cairo aveva poi dichiarato stizzito che la decisione "si commenta da sola", sottolineando che "il calendario di Serie A non si difende ignorando realtà oggettive". A pochi minuti dal fischio d'inizio era poi intervenuto Igli Tare: "Potrei dire tante cose, ma me le tengo per me - la posizione del ds della Lazio -. Abbiamo rispettato il regolamento, siamo venuti allo stadio e aspettiamo 45 minuti. Poi lasciamo tutto agli organi competenti. Avrei voluto giocare? Assolutamente sì, anche a noi sarebbe convenuto non giocarla, ma pensiamo che il campionato vada rispettato".

Tutto come ai tempi di Juve-Napoli, insomma, se non fosse che allora la decisione della Asl campana era arrivata proprio a ridosso della partita, mentre in questo caso la disposizione delle autorità sanitarie era sul tavolo già da qualche giorno. Circostanza per altro sottolineata dal presidente federale Gravina, che in mattinata aveva parlato di "oggettiva impossibilità di disputare la partita" sottolineando che "non c’entra la sentenza del Collegio di garanzia su Juve-Napoli, perché questa della Asl non è una decisione dell’ultim’ora, è ormai di qualche giorno e anzi se non fosse rispettata, si rischierebbero anche delle sanzioni penali".

Proprio puntando su questa differenza il Giudice sportivo potrebbe dunque provare ad accelerare i tempi, anche se è ancora presto per parlare di possibili date per il rinvio. Il 17 marzo si disputerà Torino-Sassuolo, già rinviata per le stesse ragioni, dopodiché tutto dipenderà dal cammino europeo della Lazio, che seppure già apparentemente segnato (dopo l'1-4 incassato dal Bayern), resta al momento l'incognita principale.

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