Nel weekend torna il massimo campionato italiano: cosa aspettarsi dalla stagione
Ormai l'attesa è finita. Novanta giorni dopo la Serie A sta per tornare: in questi tre mesi molto è cambiato e tante squadre sono attese alla prova del campo. Cosa dobbiamo aspettarci:
Se la lotta scudetto nella passata stagione è stato un discorso a due tra Inter e Napoli, quest'anno la musica potrebbe cambiare. Ci sono quattro squadre che ai nastri di partenza possono ambire al tricolore o per cui l'obiettivo minimo dev'essere chiudere nelle prime 4 posizioni: Napoli, Inter, Juventus e Milan.
I nerazzurri sono rimasti sostanzialmente gli stessi negli 11 ma hanno aggiunto giovani alternative dalla panchina. Panchina dove dopo quattro anni non siederà più Simone Inzaghi ma Cristian Chivu: anche l'impatto del romeno ad altissimi livelli rimane un'incognita, nonostante la grande fiducia profusa da Marotta e Ausilio.
Il Napoli invece ha aggiunto altri pezzi pregiati alla squadra campione d'Italia: De Bruyne, Lang, Gutierrez e probabilmente un attaccante importante per sostituire in questi mesi di stop Romelu Lukaku (in prima fila c'è Rasmus Hojlund). È vero, quest'anno c'è la Champions League da onorare ma la rosa messa a disposizione di Antonio Conte sembra pronta a sostenere il doppio impegno.
Nella lotta per lo scudetto potrebbe rientrare anche una squadra che invece le coppe non le giocherà: il Milan. Ai nastri di partenza le similitudini con il Napoli di un anno fa sono moltissime: arriva da una stagione fallimentare con risultati ampiamente al disotto delle possibilità e non giocherà in Europa. Se a questo si aggiunge l’esperienza portata da Max Allegri in panchina e da Luka Modric in campo viene facile immaginare che il Diavolo possa tornare protagonista.
Leggermente più indietro, ma soltanto sulla carta, la Juventus di Tudor. I bianconeri hanno vissuto un mercato complesso in cui probabilmente si è fatto meno di quanto si sarebbe voluto (a oggi, sono arrivati soltanto Jonathan David e Joao Mario) ma il talento non manca. E il ritorno di Bremer potrebbe essere il vero colpo dell'estate.
Dietro le "quattro regine" c'è un mucchio selvaggio per tre posti nelle coppe europee (dando per scontato che a vincere la coppa Italia - che dà accesso diretto all'Europa League - sia una squadra magari già diretta in Champions). La Roma con Gasperini ha grandi ambizioni ma viene da un mercato condizionato dagli stringenti paletti del Fair Play Finanziario. Stesso discorso per la Lazio che per problemi di bilancio in questi mesi non ha potuto proprio operare. La speranza per i biancocelesti è che il ritorno di Maurizio Sarri possa tirare fuori il meglio dalla rosa a disposizione.
Chi invece ha acquistato molto sono Fiorentina e Como. I Viola hanno puntellato la rosa con acquisti di qualità (Dzeko, Piccoli e Fazzini) virando su un allenatore esperto come Stefano Pioli. I lariani invece hanno proseguito nel solco già tracciato nella passata stagione: avanti con Fabregas e tanti ragazzi di talento, quelli che c'erano già (Nico Paz e Assane Diao per citarne solo due) e quelli che sono arrivati (Baturina, Addai, J. Rodriguez). Il gruppo di Cesc rimane un'incognita per l'età, ma migliorare il decimo posto dell'anno scorso è ampiamente alla portata.
A sognare di mantenere un posto al sole in Europa però ci sono anche Bologna e Atalanta. Per i bergamaschi si potrebbe parlare di anno zero: difficile pensare a una Dea senza Gasperini, Retegui e, probabilmente, Lookman. Juric, grande allievo del Gasp, dovrà essere bravo a continuare sulla rotta tracciata dal suo maestro. Anche il Bologna vive una situazione simile: a dire addio in questo caso non è stato il condottiero Vincenzo Italiano ma due colonne come Dan Ndoye e Sam Beukema. Giovanni Sartori per sostituirli ha pensato a un mix tra giovani (Rowe e Vitik) e giocatori d'esperienza (Immobile e Bernardeschi). Ogni estate i rossoblù cedono pezzi pregiati del loro 11 e, puntualmente, vengono sottovalutati. Da due anni però giocano in Europa (l'anno scorso Champions, questo Europa League): Castro e compagni potrebbero sorprendere ancora.
Meno equilibrio invece nella parte bassa della classifica. Al momento quella che pare più indietro di tutte è il Pisa di Alberto Gilardino: i toscani non sembrano pronti per la categoria. Per evitare di finire negli gli altri due posti che significherebbero Serie B ci sono Cremonese (anche se gli ultimi colpi sul mercato stanno dando una spinta ai lombardi), Lecce (che nonostante la cessione di Krstovic e di Dorgu a gennaio non ha investito parecchio) e Parma che ha ceduto gran parte dei suoi pezzi pregiati (Bonny, Man, Sohm, Leoni).