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IL DATO

La Serie A è sempre più straniera, adesso anche in panchina

Nella prossima stagione saranno ben sette i tecnici non italiani, ma il precedente non è incoraggiante

06 Ago 2025 - 13:36

La Serie A parla sempre meno italiano. E non solo in campo, dove nell'ultima stagione gli stranieri impiegati sono stati quasi il 68%, ma ora anche in panchina. Al via del prossimo campionato saranno infatti ben sette gli allenatori stranieri su 20, un numero che va in controtendenza con la tradizione e che non si vedeva da quasi 30 anni, dalla stagione 96/97.

Dopo i soli tre stranieri al via la scorsa stagione (Fabregas, Fonseca e Runjaic) ecco la svolta, con la prossima Serie A che si apre sempre più a idee europee. Gli spagnoli Fabregas e Cuesta a Como e a Parma, i croati Tudor e Juric alla Juve e all'Atalanta, l'Inter che punta sul rumeno Chivu, senza dimenticare le conferme del francese Vieira al Genoa e del tedesco Runjaic all'Udinese. 

© sportmediaset

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Ventinove anni fa dei sette tecnici stranieri al via, ben sei furono esonerati: Tabarez al Milan, Hodgson all'Inter, Bianchi alla Roma, Zeman alla Lazio, Perez al Cagliari e Lucescu alla Reggiana. Unico a portare a termine la stagione Eriksson alla guida della Sampdoria.

Nei primi anni duemila se ne contavano al massimo due o tre: proprio Eriksson regalò nel 2000 lo scudetto alla Lazio. Poi, dopo tre annate - dal 2005 al 2008 - con solo allenatori italiani al via del campionato, una "seconda ondata" con nomi prestigiosi e spesso vincenti: il triplete nerazzurro di Mourinho, ultimo straniero a vincere lo scudetto 15 anni fa con l'Inter, ma anche un giovane Luis Enrique alla Roma, un titolato ma deludente Benitez al Napoli, e qualche straniero esploso calcisticamente in Italia come Mihajlovic e Paulo Sousa. Qualcuno ha lasciato il segno, altri invece sono stati rapidamente dimenticati dai tifosi, altri ancora - come Garcia e Fonseca - richiamati ma senza grandi risultati nella loro seconda esperienza italiana.

Insomma, pronti a partire con una Serie A più che mai internazionale dove però si parla sempre meno italiano sia in campo che in panchina...