VERSO JUVE-INTER

La Champions, la rabbia e l'orgoglio: una sfida che vale tantissimo

La partita dell'Allianz Stadium è fondamentale per la Juventus ma conta anche per i neo campioni d'Italia

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Non è mai stata una partita banale. Dalla volta in cui l'Inter ha deciso di schierare la Primavera al contatto Iuliano-Ronaldo, passando per Calciopoli e i veleni che si trascinano fino a ora. In questo caso la sceneggiatura del destino ha esagerato piazzando a due giornate dalla fine una sfida da dentro o fuori per la Juventus, contro i nemici di sempre che le hanno strappato il titolo tricolore dal petto. E con il rischio di dover tributare ai nerazzurri il "pasillo" d'onore. 

Il tutto, poi, dopo che l'ultimo precedente a Torino è stato quello del battibecco Conte-Agnelli, sintomo evidente del più classico degli amori finiti che sfociano nell'astio reciproco. Difficile immaginare allora, comunque, che si sarebbe arrivati così alla penultima di campionato. Quando è stato stilato il calendario sembrava la classica chicca finale di un match scudetto a un passo dalla fine. E invece...
Partita davvero senza possibilità di pronostico perché le motivazioni, solitamente il sale del calcio, se da un lato pendono decisamente dalla parte bianconera, con l'obbligo assoluto di punti per continuare a sperare nella Champions, dall'altra, quella nerazzurra, è evidente la voglia irrefrenabile di legittimare la fine di una dittatura tricolore con una prestazione e un risultato da ricordare.

La prova arriva dalla scelta della formazione titolare e dal pensiero che dare un dispiacere alla Juve non è solo il pensiero stupendo di un ex allenatore con il dente avvelenato ma anche il sogno, per niente segreto, di ogni tifoso nerazzurro che possa definirsi tale. Poi ci sarebbe anche il campo, con Pirlo che cercherà di non sbilanciare troppo i suoi, nonostante la necessità di vincere, per non esporsi alle chirurgiche azioni in velocità degli avversari. L'impressione è che, per sperare nei tre punti, i bianconeri debbano rivolgersi ai tre giocatori più importanti di questa disgraziata stagione (Cuadrado, Chiesa e Ronaldo) e confidare in un Dybala ritrovato. Altrimenti, addio Champions. 

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