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Tavecchio: "Serie A a 18? Utopia"

"Va bene giocare durante le festività, ma a Natale è tabù"

09 Gen 2017 - 13:42

Carlo Tavecchio pensa già al futuro, ma stoppa chi vorrebbe una Serie A ridotta e sullo stile Premier League quanto a calendario. "E' pura utopia dire di ridurre da 20 a 18 squadre la Serie A, si può operare solo sui sui campionati minori con forme di ristori. Il mio pensiero è semplice: in questi giorni, le feste comandate, non si può giocare, ma il 26 o il 27 dicembre sì. Il tabù è il giorno di Natale", ha detto il presidente Figc.

Difficile iniziare a Ferragosto, è un giorno sacro per gli italiani, ma in prossimità credo di sì", ha poi precisato parlando a Radio Rai. Secondo Tavecchio "finché ai professionisti di Serie A non entrerà in testa che la complementarietà con le altre due leghe (B e Pro, ndr) può essere importante, il problema sarà arduo". Tavecchio ha parlato anche degli investimenti cinesi. "Se la provenienza è lecita e l'interesse è trovare sbocchi in Europa credo che la scelta del campionato italiano debba essere accettata tranquillamente", ha concluso.

Poi uno sguardo al campionato. "Voglio fare gli auguri di vero cuore a Perin. E' stato un nostro portiere fin dall'inizio", ha ricordato. Poi parlando della Serie A, il numero 1 della Federcalcio ha assicurato che "il calcio italiano è in crescita in questo momento, non solo per gli investimenti ma anche per l'immagine che stiamo dando con l'utilizzo dei giovani". Meglio le milanesi alle big del Centro-Sud? "Non ho mai detto che Inter e Milan servono al campionato di più di Roma e Napoli. Ho detto che si sente la mancanza delle milanesi, non si può mettere in bocca a me antagonismi tra squadre del Nord e del Sud. E pensare, e non l'ho mai detto, che Napoli è la città a cui sono più affezionato di tutte".

Un pensiero anche all'ex ct Conte: "C'è grande soddisfazione da parte mia per quanto sta facendo Antonio Conte al Chelsea, io sapevo che ci avrebbe lasciato dopo due anni già al momento dell'accordo con la Nazionale. Ci sono delle occasioni che capitano una volta sola nella vita. La vedo non come una rivincita ma come un grande apprezzamento da parte del calcio internazionale per un allenatore unico".

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