IL CASO

Casini: "Top player in Arabia? La Fifa pensi al salary cap"

Il presidente della Serie A è preoccupato. "Offerte così importanti rischiano di portare a una sorta di doping finanziario"

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L'estate 2023 del calcio verrà ricordata come quella dell'assalto dell'Arabia Saudita al calcio europeo. Cristiano Ronaldo ha aperto la strada e adesso tanti top player dei campionati continentali, Italia compresa, stanno accettando le maxi offerte provenienti dalle squadre della Saudi Pro League. Una situazione che spaventa anche la Serie A e il suo presidente Lorenzo Casini. "Offerte così importanti mostrano interesse verso giocatori, anche della Serie A, che rischiano di portare a una sorta di doping finanziario. Nel caso di club di altri continenti però solo la Fifa può intervenire con delle regole", ha detto il numero uno della Lega a Radio Anch'io lo Sport.

Vedi anche Niente Mondiale 2030 per l'Arabia: i sauditi rinunciano alla candidatura Calcio estero Niente Mondiale 2030 per l'Arabia: i sauditi rinunciano alla candidatura "Sono preoccupato relativamente, si va a cicli e poi i risultati delle italiane in Europa quest'anno sono stati molto positivi. In Europa la Uefa è già intervenuta con una sorta di tetto salariale, ma probabilmente bisognerebbe introdurre un salary cap più sofisticato come quello delle leghe professionistiche americane. L'eurocentrismo che caratterizza non solo il mondo del calcio può portare a visioni miopi, ma certo per ora si tratta di un mercato che si concentra su calciatori ormai avanti nella carriera. Ma questo è un aspetto che va misurato nel tempo", ha aggiunto Casini.

La sentenza Bosman è da ripensare? "Credo che sia giunto il tempo di lavorare con l'Uefa e con la Commissione Europea per rivedere le conseguenze della sentenza Bosman. Non dico si possa tornare a un massimo di tre stranieri, però mettere un limite più severo è nell'interesse di tutti". 

Il mercato estero, comunque, resta importante anche per la Serie A. "Giocare una giornata di campionato all'estero? E' una ipotesi che si discute da anni, anche da altre leghe, guardando ad esempio all'Nba, che da anni gioca partite anche in Europa. E' un tema che c'è e che implica un dialogo con Uefa e Fifa, ma è prematuro".

GRAVINA: "SPIACE SI SEGUANO SOLO I SOLDI"
Il calciomercato che sta portando in Arabia tantissimi calciatori dai campionati europei "non è uno spot carino. E il calcio, non essendo escluso dal fenomeno della globalizzazione, è soggetto a tensioni di mercato continue a livello internazionale. Dispiace che si possa seguire solo il flusso di denaro". Lo ha detto il presidente della Figc, Gabriele Gravina, al termine del consiglio federale odierno. "Si sta perdendo il radicamento al territorio e l'appartenenza ai club - ha proseguito - C'è un mercato di soggetti che hanno voglia di veicolare sempre di più gli atleti, sganciandoli da impegni contrattuali a fronte di vantaggi economici. Questo fa saltare gli schemi". "Per uno come me - ha concluso - che ama la dimensione del mondo diversa da quella economica e che e' quella che ci sta dando forza di progettualità in questo periodo è chiaro che questo non è un percorso che condivido, ma purtroppo bisogna tenerne conto".

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