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San Siro, scade il bando pubblico del Comune: i prossimi passi per Milan e Inter

Dopo la scadenza la Conferenza dei Servizi dovrà esprimersi sul documento di fattibilità già presentato dai club. Obiettivo firma entro fine luglio

30 Apr 2025 - 18:15
 © Getty Images

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A trentasette giorni dal lancio, è in dirittura d’arrivo il bando pubblico promosso dal Comune di Milano per la cessione dello stadio Giuseppe Meazza e delle aree limitrofe. Il termine ultimo per la presentazione delle manifestazioni di interesse è fissato alle 23:59 di mercoledì 30 aprile. L’iniziativa, avviata lo scorso 24 marzo, mira a raccogliere eventuali proposte alternative e migliorative rispetto al progetto congiunto presentato da Milan e Inter l’11 marzo, che prevede la costruzione di un nuovo impianto, la parziale riconversione dell’attuale struttura e un intervento più ampio di rigenerazione urbana nell’area di San Siro.

Al momento, da Palazzo Marino non trapelano indicazioni sull’esito della gara, che sarà reso noto a partire dal 1° maggio. Tuttavia, appare improbabile l’ingresso di nuovi soggetti interessati all’acquisto, anche alla luce delle polemiche sollevate per la brevità della finestra temporale concessa. L’area, secondo la valutazione dell’Agenzia delle Entrate, vale circa 197 milioni di euro. Nonostante ciò, ogni ipotesi resta aperta fino alla comunicazione ufficiale.

Parallelamente, è ancora in corso la Conferenza preliminare dei Servizi, che coinvolge enti come Regione Lombardia, Città Metropolitana, CONI e ARPA. Entro il 20 maggio, tale organismo dovrà pronunciarsi sulla documentazione di fattibilità presentata da Milan e Inter, oltre a considerare eventuali nuove proposte. Al momento non sono emersi ostacoli rilevanti, e l’obiettivo condiviso resta quello di accelerare il più possibile l’iter verso la firma dell’atto di compravendita. Il cronoprogramma è stringente: tutto dovrà concludersi entro l’autunno.

Quali sono le prossime tappe?

In primo luogo serve l’approvazione del Documento di Fattibilità (Docfap) da parte della Conferenza dei Servizi e, successivamente, la conferma dell’interesse pubblico da parte del Comune entro il 30 giugno 2025. Seguirà l’impegno formale a siglare il contratto di acquisto entro il 31 luglio dello stesso anno. Il motivo dell’urgenza? A novembre 2025, il secondo anello dello stadio raggiungerà i 70 anni di età e scatterà automaticamente il vincolo architettonico, complicando sensibilmente qualsiasi intervento sull’impianto.

Per quanto riguarda il nuovo stadio, i due club hanno già delineato da tempo il progetto: un impianto da 71.500 posti, di cui 13.000 riservati a spazi corporate e hospitality, da costruire nell’area oggi occupata dai parcheggi sul lato ovest. Il piano prevede una riqualificazione urbanistica con il 50% di aree verdi. L’inizio dei lavori è previsto nel 2027, dopo le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, con l’inaugurazione attesa per il 2030 e l’entrata in funzione completa nel 2031. Le opere collaterali dovrebbero essere ultimate tra il 2033 e il 2035. Solo dopo sarà avviata la demolizione parziale del Meazza, con bonifiche ambientali che si estenderanno su un arco di tre anni.

Sul fronte istituzionale, l’ultimo intervento del sindaco Giuseppe Sala risale a poche settimane fa. Le sue parole hanno evidenziato con chiarezza la pressione sui tempi: “Se non riusciremo a realizzare il nuovo stadio, il Milan si sposterà a San Donato e l’Inter a Rozzano. Il Comune si troverà a gestire San Siro, che dovrà essere valorizzato per evitare problemi con la Corte dei Conti. In quel caso, i concerti saranno l’unico modo per generare introiti, ma per i residenti del quartiere sarebbe la peggiore delle soluzioni”. Sala ha poi ribadito che i valori espressi dall’Agenzia delle Entrate sono compatibili con i criteri comunali, sottolineando: “Non ci saranno destinazioni residenziali. Sono fiducioso che riusciremo a portare a termine il progetto, anche se non mancheranno opposizioni e ricorsi. Ma se non chiudiamo entro ottobre, sarà davvero difficile farlo in seguito”.

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