Si terrà questo pomeriggio la prima commissione in cui i consiglieri comunali analizzeranno la delibera sulla vendita dello stadio di San Siro a Inter e Milan, un documento di 159 pagine. Intanto si allarga il numero dei consiglieri di maggioranza che esprimono dubbi o anche la loro contrarietà all'operazione, come il consigliere del Pd Angelo Turco che sulle sue pagine social ha spiegato i motivi per cui esprimerà un voto contrario. Turco si aggiunge quindi ai 6 consiglieri, tre dei Verdi, due del Pd e uno del gruppo misto che sono contrari alla vendita del Meazza. "Su San Siro, la delibera che approda in aula spacca il Partito Democratico, spacca profondamente la maggioranza di centrosinistra in Comune e divide il campo largo nazionale - scrive il consigliere -. Oggi la vicesindaco Scavuzzo, sulle pagine di Repubblica, invita tutti ad assumersi le proprie responsabilità: avrebbe dovuto farlo anche la Giunta, che da molti mesi sa perfettamente che questa delibera è una ferita all'unità della maggioranza, ma hanno scelto di andare avanti ugualmente. E, forse, spero di no, per essere approvata sarà necessario un qualche sostegno della destra: sarebbe grave...". Entrando nel merito della delibera sono tanti i punti critici secondo il Dem, "essa non segna alcuna discontinuità rispetto alle scelte urbanistiche di questi anni a favore dei privati", c'è poi il tema ambientale, il verde e poi "si vende a scatola chiusa: non c'è ad oggi nessun progetto su come verrà realizzato lo stadio nuovo e l'area circostante". Inoltre "lo scudo penale per le società: la clausola stabilisce che se un'indagine della procura o della Corte dei Conti dovesse creare problemi, i club possono annullare tutto, restituire l'area al Comune e riavere indietro i soldi già pagati, oltre a un rimborso per le spese sostenute fino a un massimo di 20 milioni di euro", rimarca. "Queste criticità sono insuperabili, perché la delibera, a detta della Giunta, è 'inemendabile' - conclude -. Quindi, l'unica opzione che ho a disposizione è quella di esprimere un voto contrario".