A Oslo gli azzurri, in piena emergenza, non possono permettersi un ko: c'è di nuovo lo spettro playoff
di Daniele PezziniL'Italia di Luciano Spalletti parte ufficialmente a caccia della qualificazione alla Coppa del Mondo 2026. La rincorsa alla fase finale del torneo, a cui gli azzurri non prendono parte ormai dal 2014, comincerà dalla Norvegia e la sfida alla nazionale del ct Solbakken, nonostante sia solamente la prima del girone, sarà già da dentro o fuori o quasi.
Questione di calendario e di regolamenti: mentre l'Italia disputava i quarti di finale di Nations League, venendo eliminata dalla Germania, Haaland e compagni conquistavano i primi 6 punti battendo in trasferta Moldavia (0-5) e Israele (2-4) e issandosi in vetta da soli al Gruppo I. Gli azzurri, insomma, devono già rincorrere e per di più lo devono fare partendo proprio da Oslo. Cause di forza maggiore? Fino a un certo punto, visto che qualificarsi per le Final Four di Nations League avrebbe voluto dire essere inseriti in un gruppo più agevole e con una squadra in meno (quello con Slovacchia, Irlanda del Nord e Lussemburgo).
Guardarsi indietro in ogni caso serve a poco, ora c'è da cominciare subito a macinare punti perché al Mondiale americano si qualifica direttamente solo la prima classificata di ogni girone, mentre le seconde saranno costrette a conquistarsi uno dei rimanenti quattro posti riservati all'Europa (sono 16 in tutto) attraverso i playoff. Già, proprio quei playoff che ci sono costati carissimi nel 2017 (eliminazione nel doppio confronto con la Svezia) e nel 2022 (ko in semifinale contro la Macedonia del Nord). Uno spettro che torna ad aleggiare.
L'Italia arriva al match d'esordio dopo una settimana tutt'altro che serena, vissuta tra le polemiche per il caso Acerbi e le continue defezioni a causa di infortuni. Il ct dovrebbe optare per un 3-4-2-1 con Frattesi e Tonali nel ruolo di incursori a supporto di Retegui e Raspadori pronto a dar manforte dalla panchina, una difesa composta da Di Lorenzo, Coppola e Bastoni, davanti naturalmente a Donnarumma, e una linea di centrocampo formata da Zappacosta, Barella, Rovella e Udogie.
Dall'altra parte le minacce sono naturalmente rappresentate dai bomber di Manchester City e Atletico Madrid, Haaland e Sorloth, ma anche dal talento in mezzo al campo di Odegaard dell'Arsenal. Un avvio non semplice, dunque, ma che va necessariamente affrontato con convinzione e senza timori, perché un passo falso rischia di trasformare il cammino azzurro in un vero e proprio calvario.