NUOVO CASO

Polveriera Francia: Mbappé nuovo capitano, Griezman litiga con Deschamps

L'attaccante dell'Atletico non ha gradito la scelta del ct e avrebbe minacciato di lasciare i "Galletti"

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Polveriera Francia: Mbappé nuovo capitano, Griezman litiga con Deschamps - foto 1
© Getty Images

Alta tensione nello spogliatoio della Francia dopo la decisione di Didier Deschamps di nominare Lylian Mbappé nuovo capitano della squadra per sostituire il portiere Hugo Lloris che ha dato addio alla nazionale. La scelta del ct ha infatti scatenato l'ira e mortificato le attese di Antoine Griezmann, quinto nella
classifica di tutti i tempi dei giocatori transalpini con più presenze (117) con la maglia dei Bleus. Secondo quanto trapela dal ritiro francese, tra l'attaccante dell'Atletico Madrid e Deschamps ci sarebbe stato un acceso diverbio e il giocatore avrebbe minacciato di lasciare i "Galletti"

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Dopo litigi, scandali sessuali, addii forzati, cordate tra giocatori, esoneri, risse fuori dal campo e addirittura sospetti di maledizioni con gli "stregoni", dunque, nello spogliatoio della Francia scoppia un nuovo caso: il caso Mbappé. La scelta del ct di assegnare la fascia di capitano alla stella del Psg, non è andata giù soprattutto a Griezmann, ma "Le Petit Diable" non sarebbe l'unico tra i giocatori a non condividere la decisione di Deschamps. 

Per anzianità di servizio era scontato che sarebbe stato Griezmann il nuovo capitano. Proprio per questo motivo il giocatore e il tecnico avrebbero
discusso ieri a Clairefontaine, dove la squadra è in ritiro per preparare le partite di qualificazione ad Euro 2024 contro Olanda e Irlanda del Nord. Un confronto accesso a quanto pare, con inevitabili ripercussioni sulla serenità del gruppo e considerazioni sul futuro di Deschamps.

In passato la gestione dello spogliatoio da parte di Deschamps del resto era già finita sotto accusa diverse volte. Il caso più clamoroso è stato il litigio con Karim Benzema: l'attaccante del Real Madrid e Pallone d'oro è stato, di fatto, escluso dai Mondiali in Qatar proprio dal tecnico (sulla data del suo possibile recupero dall'infortunio, se in tempo o no per la finale, è stata lite) e ha dato polemicamente addio ai "Galletti" quando proprio Deschamps in un'intervista ha detto che era stato invece Benzema a dire di non poter partecipare. Sembrerebbe che una parte dello spogliatoio non volesse Benzema che - escluso per sei anni dai Blues per uno scandalo sessuale - non ha fatto parte dei campioni del mondo di Russia 2018.

D'altronde non e' andata meglio a Benjamin Pavard. Il terzino del Bayern Monaco in Qatar sarebbe stato accusato da compagni e allenatore di essere una "talpa" della stampa nello spogliatoio e, dopo una sola partita da titolare, non ha mai rimesso piede in campo. Lo stesso Pavard era stato protagonista di screzi nel 2021: prima le accuse di scarso impegno da parte di Raphael Varane, poi un violento litigio con Paul Pogba in occasione dell'eliminazione agli Europei ad opera della Svizzera. Un litigio ripetutosi sugli spalti con l'intervento della madre di Adrien Rabiot contro i genitori di Pogba e Mbappe'. Lo stesso Pogba e' stato velatamente accusato di aver ingaggiato uno stregone per una "maledizione" contro Mbappe'.

Il più strenuo difensore di Deschamps e' stato l'ex presidente della Federcalcio francese Noel Graet: dimissionario a febbraio a seguito di accuse di molestie sessuali da parte di una procuratrice sportiva, ad inizio gennaio aveva sbarrato a Zinedine Zidane la strada alla guida dei Blues proprio al posto di Deschamps. "Non gli rispondo neanche al telefono", aveva detto riferendosi all'ex juventino e facendo infuriare Benzema e addirittura un giocatore storico per i transalpini come Franck Ribery. La scorsa settimana Graet è stato accusato di aver dato a suoi familiari e amici 28 di biglietti di tribuna d'onore per la finale dei Mondiali in Qatar. Fare il tecnico della Francia, d'altra parte, non è un'impresa semplice. Lo sa bene Raymond Domenech: il ct in momenti diversi litigo' con David Trezeguet, Nicolas Aleka, Thierry Henry ma proprio quest'ultimo, parlando a nome della squadra, guido' un ammutinamento nei suoi confronti che si concluse con l'esonero dell'allenatore dopo i disastrosi Mondiali del 2010 in Sudafrica.

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