Condannati due appartenenti all'organizzazione che gestiva una delle più grandi centrali Iptv d'Italia. Ecco cosa rischiano gli utenti del "pezzotto"
© Getty Images
La pirateria continua ad essere un problema e lo streaming illegale delle partite è una piaga che affligge il mondo del pallone da anni. Ora però sono arrivate le prime condanne del processo relativo alle tv pirata sul web: Cristian Fidato e Anatoliy Perrotta, presunti appartenenti all'associazione per delinquere, hanno ricevuto rispettivamente la condanna a 4 anni e 4 mesi di carcere e 1 anno e quattro pesi con pena sospesa.
L'inchiesta però coinvolge anche gli utenti finali, ovvero tutte quelle persone che a fronte di un prezzo concordato mensile di circa 10 euro accedevano al flusso di streaming illegali con contenuti di proprietà delle maggiori piattaforme, tra cui per il calcio anche DAZN, Sky e Amazon Prime Video. Ora tutte queste persone rischiano fino a 5mila euro di multa per l'utilizzo illecito dello streaming, più eventuali iniziative decise dalle varie piattaforma per il risarcimento dei danni.
L'inchiesta sulla Iptv illegale
L'indagine è stata svolta dalla Guardia di Finanza di Napoli. Una volta individuata la centrale Iptv, e controllato i login, è stato appurato che la stessa veniva utilizzata da migliaia di persone. L'inchiesta è stato condotta il collaborazione con il
Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma e coordinata dal sostituto procuratore di Napoli Silvio Pavia e dal procuratore aggiunto Alessandro Milita (terza sezione – criminalità economica).