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MONDIALE CLUB, INFANTINO: "BUGIE SU SALUTO AD ARBITRO DONNA£"

Dura presa di posizione del presidente della Fifa Gianni Infantino nei

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Dura presa di posizione del presidente della Fifa Gianni Infantino nei confronti di chi lo aveva tirato in ballo a proposito del mancato saluto, in occasione delle premiazioni, fra lo sceicco qatariota Joaan bin Hamad Al Thani e l'arbitro donna della finale per il quinto e sesto posto del Mondiale per club della settimana scorsa, la brasiliana Edina Alves Batista. A far nascere le polemiche, di media inglesi e tedeschi e in parte via social, era stata la scena di Hamad Al Thani, fratello dello sceicco regnante e presidente del comitato olimpico del Qatar, che prima fa pugno-pugno con un arbitro uomo, poi vede passare l'arbitro donna che sfila senza salutare mentre guarda la sua medaglia, e a sua volta non si muove. Subito si era pensato al divieto dell'ortodossia islamica di contatto tra uomo e donna, e sui social c'era stato chi aveva ipotizzato che sarebbe stato il presidente Infantino a 'consigliare' l'arbitra brasiliana di evitare saluti. "Viste le bugie che sono state diffuse in merito a quanto detto alle donne arbitro durante la cerimonia di premiazione della finale della Coppa del Mondo per club Fifa - sono le parole di Infantino diffuse dall'ente calcistico mondiale con un comunicato -, vorrei fare un chiarimento. Ho colto l'occasione per congratularmi con loro per l'ottimo lavoro che hanno svolto durante la competizione. E' stata la prima volta che le donne arbitro sono state designate, e utilizzate, in una competizione maschile 'senior' della Fifa. Come tutti sanno, sono un forte sostenitore dei diritti delle donne e della parita' di trattamento di ogni essere umano. Indipendentemente da sesso, razza, etnia, orientamento sessuale, religione o abilita' fisiche". "Lo Statuto della Fifa afferma esplicitamente il che la Fifa stessa - continua Infantino - si impegna a rispettare tutti i diritti umani riconosciuti a livello internazionale, e si adoperera' per promuovere la protezione di questi diritti. Coloro che hanno diffuso false voci dovrebbero vergognarsi delle loro azioni".

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