Il terzino rossonero è la nota positiva della squadra e dice: "Con Pioli siamo più liberi"
Almeno a sinistra la freccia è sempre accesa. Theo Hernandez è senza ombra di dubbio la nota più positiva di questo difficile avvio di stagione milanista. Spinta costante sulla fascia, personalità, tecnica, il francese è il motore rossonero che prova a spingere il resto della truppa. Uno con le idee chiare e un'ambizione che, oggi, sembra perfino eccessiva: "Il mio sogno - dice ad Alessandra Bocci per la Gazzetta - è quello di vincere la Champions con il Milan". Troppo perfino per un sognatore, ma tant'è anche perché il suo obiettivo è figlio di una convinzione: "In questa squadra ci sono tanti ragazzi della mia età (22 anni, ndr), ma anche giocatori di esperienza: possiamo crescere".
Crescere, che poi è la parola d'ordine in casa Milan da quando è cominciata la stagione. E' l'obiettivo, forse realmente l'unico obiettivo, che la proprietà si è prefissato: lavorare sui giovani e farli maturare al punto da diventare campioni affermati. Il tutto inseguendo il gioco anche se la filosofia, tra Giampaolo e Pioli, è già cambiata. Non più il bello come essenza, ma concretezza, determinazione e dinamismo. Un calcio più legato a principi semplici ma immediatamente chiari: "Il nuovo sistema di gioco - dice Theo - mi piace. Pioli ci lascia libertà ma non troppo: in Italia è importante avere una organizzazione di gioco definita. Abbiamo tempo per arrivare al quarto posto".
E ancora: "Per vestire questa maglia mi sono tagliato lo stipendio. Io bad boy? Macché, sono tutto casa e famiglia".
Intanto su di lui ha scommesso Paolo Maldini, uno che di terzini sinistri potrebbe scrivere un libro: "Maldini è un mito del calcio, un modello per tutti. Essere stato scelto da lui è un onore".