"Siamo stati violentati, la squadra è mortificata, ha subito un trauma di carattere psicologico": Claudio Lotito rincara la dose nella conferenza stampa che ha seguito Lazio-Milan, dopo le già dure parole a caldo. Il presidente della Lazio è un fiume in piena: "Quando un sistema non garantisce più credibilità, ti rivolgi a chi è preposto a far rispettare le leggi. A quali sedi ci rivolgeremo? A quelle a cui si rivolgono tutti i cittadini quando c’è violazione di leggi e di norme".
"Questa è stata la 'storia di una morte annunciata'. Non è la prima volta. Quando si verificano in modo reiterato alcune situazioni, viene meno la valutazione del merito sportivo. O il sistema è in grado di correggersi in totale autonomia, o ci si deve rivolgere a un organismo terzo" dice Lotito.
"Abbiamo posto il problema di uscire dal sistema calcio - aggiunge Lotito, allargando il discorso -. Non c’è contentezza all'interno della Lega Serie A, avete mai visto un sistema dove mettete i soldi e gli altri decidono per voi? Il sistema si regge solo sulla Lega Serie A. Vogliamo rendere trasparente il sistema con le riforme, per farle servono i numeri, ma se tu non hai i numeri per fare le riforme, che ci stai a fare nel sistema? Come puoi cambiare le cose? Allora esci dal sistema, mica te l'ha detto il medico".
Quando gli chiedono cosa abbiano pensato nelle stanze dell'Uefa del match di ieri sera, Lotito alza le spalle: "Non lo so, da quello che so noi della Lazio siamo visti come una situazione particolare, nell'ambito del sistema complessivo europeo".
LOTITO ALLA TV UFFICIALE DELLA LAZIO
"Mai vista una partita così mal arbitrata, se la partita fosse andata avanti saremmo rimasti in 7 e avremmo perso a tavolino... Il tema che uno si deve porre è che il problema che non è della Lazio, la Lazio è il capro espiatorio, parlano i fatti".
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