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Kean: "In viola il meglio di me, in azzurro realizzato sogno"

26 Ago 2025 - 16:18

"La Fiorentina è riuscita a tirare fuori il meglio di me, mi ha offerto un grandissimo aiuto. Sentivo di essere precipitato in un buco nero, il club mi ha dato un'enorme fiducia e personalmente ci tenevo a non deludere una squadra e una piazza che mi hanno accolto in un modo così positivo, a ripagare delle persone che mi hanno dato una possibilità così importante". Lo racconta l'attaccante della Fiorentina Moise Kean in un'intervista nel nuovo numero di settembre di GQ Italia. Protagonista della nuova cover story del magazine, il calciatore classe 2000, ripercorre gli ultimi anni che lo hanno portato a giocare dai campi dell'oratorio a quelli della Serie A.

"Per giocare a calcio, quando avevo solamente 13 anni, ho lasciato tutto: mia madre, la mia famiglia, i miei amici, la strada. È stato brutto. Ed è stato anche, tra virgolette, un rischio: una volta che avevo scelto di andare via, dovevo per forza tornare indietro con qualcosa tra le mani". Sulla Nazionale italiana, Kean ha le idee chiare: "Io ho avuto e ho un rapporto molto intenso con la Nazionale italiana. Per me scendere in campo con la maglia azzurra è una cosa unica, un sogno che avevo da piccolo e che si realizza ogni volta. Stiamo per iniziare la stagione che porta alla Coppa del Mondo, e nella mia testa ci sono sempre le immagini e le emozioni che ho vissuto nel 2006: avevo sei anni, mi ritrovavo nella piazzetta del mio quartiere insieme a tutti gli amici, avevo il ghiacciolo in bocca e guardavo le partite dei Mondiali. Ero lì, speravo che l'Italia vincesse e adesso ci sono io a giocare con la Nazionale. Ecco, questa è una sensazione indescrivibile".

Infine, sulla Serie A appena iniziata: "Sono tornato a casa dopo le mie esperienze all'estero, in Inghilterra e in Francia - precisa Kean - e devo dire che ho avvertito un netto miglioramento. La Serie A si sta aprendo a livello tattico ma soprattutto a livello mentale: il campionato è diventato molto più competitivo, ci sono moltissimi giovani che hanno tanta voglia di far bene. È bello giocare in un contesto del genere, è bello intercettare e vivere una crescita di questo tipo".

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