Ivan Juric si presenta come nuovo tecnico della Dea. Il Presidente Percassi: “Il suo stile e il suo calcio sono da Atalanta”
Si chiude l’era Gasperini e inizia l’avventura di Ivan Juric sulla panchina dell’Atalanta. Oggi pomeriggio nel centro sportivo di Zingonia il tecnico croato ha parlato per la prima volta da allenatore della Dea in conferenza stampa. Presenti i vertici societari dell’Atalanta al gran completo, con l’Amministratore Delegato Luca Percassi, il Presidente Antonio Percassi e il co-chairman Stephen Pagliuca. Juric è stato accolto da uno striscione esposto dai tifosi bergamaschi fuori da Zingonia: “Benvenuto mister Juric. La maglia sudata sempre”.
“Siamo una grande famiglia, volevamo dare il miglior benvenuto possibile a mister Juric” le parole di Antonio Percassi, che ha poi aggiunto: “Il suo stile e il suo calcio sono da Atalanta. Io, Stephen Pagliuca, mio figlio Luca e il ds Tony D’Amico siamo felicissimi di questa scelta”. Dopo l’introduzione del Presidente e le parole di Stephen Pagliuca “ho parlato con diversi giocatori, sono felici di competere in Serie A con questo allenatore” è il momento di Ivan Juric, che parla subito dell’occasione Atalanta dopo l’annata difficile vissuta tra Roma e Southampton: “Il calcio è così, sono stati fatti cinque anni alla grande, poi ne basta uno per abbatterti. Questo per me è un jolly, non ho fatto bene nell’ultima stagione, ora però ho una grandissima opportunità per fare grandi cose. Non succede spesso, di solito il percorso è differente. Sarò me stesso, avrò il solito approccio. L’eredità di Gasperini non mi pesa, per me è meglio venire in un ambiente abituato a lavorare bene. Ci siamo incrociati stamattina col mister, ha detto che non vuole influenzarmi troppo. Gasperini non ha influenzato solo me, ma tanti altri allenatori in Italia e all’estero. Qui ci sono molti giocatori interessanti, non vedo l’ora di allenarli tutti quanti. Non ho fatto richieste di mercato, spero di tenere tutti i migliori. Compresi Ederson e Lookman”.
Juric è poi tornato su quello che è stato un anno complicato tra Roma e Southampton, ma che comunque ha arricchito il tecnico croato: “Sono state due situazioni in cui sono partito dopo, con un metodo diverso di allenamento. Ho avuto difficoltà nelle scelte, per me da allenatore è fondamentale partire da inizio stagione. È stato un anno negativo a livello di risultato, ma fantastico per le conoscenze. Mi sento un allenatore migliore rispetto a un anno fa, a Roma ho imparato tanto con grandi calciatori. Al Southampton ho apprezzato la Premier League, ho visto cose bellissimo in un campionato favoloso. In Inghilterra sono stati tre mesi brutti per i risultati, ma fantastici per le conoscenze che ho acquisito. Lavorano molto di più con i dati e le statistiche, stanno attenti ai calci piazzati ed è un qualcosa su cui voglio lavorare molto di più rispetto al passato”.