LE DICHIARAZIONI

Fagioli ai pm: "Volevano spezzarmi le gambe, mai scommesso sulla Juve"

Il centrocampista bianconero ha parlato ai magistrati del calvario legato alla ludopatia

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Fagioli ai pm: "Volevano spezzarmi le gambe, mai scommesso sulla Juve" - foto 1
© Getty Images

Nei verbali delle dichiarazioni di Nicolò Fagioli ai pm sul caso scommesse, emerge la disperazione di un ragazzo affetto dal morbo del gioco: "Hanno minacciato di spezzarmi le gambe, ma non ho mai scommesso su Juventus o Cremonese, le squadre in cui giocavo. La situazione era talmente insopportabile che, a Sassuolo, appena uscito dal campo mi misi a piangere di fronte alle telecamere, pensando ai miei problemi legati ai debiti delle scommesse" si legge nelle pagine finali del verbale delle dichiarazioni rese ai magistrati.

Un'ossessione che lo ha costretto a una serie di bugie, a chiedere dei soldi in prestito, anche ai compagni di squadra, e a subire minacce da personaggi pericolosi. Fagioli è interrogato dai pm a giugno, poi si autodenuncia alla federazione. E, come riporta Repubblica, al procuratore federale Chiné dichiara di aver iniziato puntando sul tennis per poi, da settembre dell'anno scorso, dovendo restituire somme ingenti a varie piattaforme, ha iniziato con il calcio per cercare di recuperare. Sempre però evitando di scommettere sulle squadre in cui giocava.

Quando rientra alla Juve, nel 2022, ha già accumulato un debito da 250mila euro. La madre, preoccupata, lo consiglia di recarsi al Sert, dove andrà alcune volte, per farsi aiutare. Ma la situazione non migliora a Fagioli inizia a scommettere su qualsiasi cosa, calcio compreso. Alla fine, tra piattaforme legali e illegali, varie agenzie e banchi illeciti, arriva a circa 3 milioni di debiti. Un problema serio, visto che alla Juve ne guadagna uno all'anno. 

Allora inizia a chiedere soldi in prestito ai compagni di squadra, come Gatti e Dragusin, senza rivelare il motivo, anzi raccontando di dover comprare degli orologi ma di avere il conto bloccato dalla madre. 40mila euro a testa, da parte dei due compagni, che venivano accreditati a una gioielleria che poi provvedeva a dare oggetti di valore ai creditori delle varie piattaforme

La ludopatia prende origine da un ritiro a Tirrenia con l'Under 21. Fagioli vede l'amico e compagno di squadra Tonali che scommette su un sito illegale di betting. L'ex giocatore del Milan lo aiuta a registrarsi tramite un account. Da lì inizia tutto: "Scommettevo sulla vincente di una gara, o sul risultato under/over, mai sul nome del marcatore o sul risultato esatto. L'ho fatto per noia, avevo tanto tempo libero". Con le lacrime contro il Sassuolo Fagioli tocca il fondo e capisce che è il momento di dire basta. Il resto è storia di questi giorni.  

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