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Il nuovo che avanza. Dopo aver chiamato per la prima volta a settembre Leoni, Fabbian e Pio Esposito, Gennaro Gattuso conferma di non guardare solo al presente della Nazionale, ma anche al futuro. E così ha deciso di aprire le porte di Coverciano ad altri tre ragazzi di belle speranze, giovani ma non giovanissimi, che in questa stagione puntano a ritagliarsi un ruolo di primo piano con i rispettivi club. Protagonisti così della conferenza stampa odierna a Coverciano i due classe 2000 Hans Nicolussi Caviglia e Nicolò Cambiaghi oltre al classe 2001 Roberto Piccoli intervenuto ai canali ufficiali della Figc. Due prodotti del vivaio dell'Atalanta, l'esterno del Bologna Cambiaghi e il centravanti della Fiorentina Piccoli, compagni di squadra nella Primavera nerazzurra, e un ragazzo di scuola Juventus, Nicolussi Caviglia, lo scorso anno andato a farsi le ossa in provincia e oggi in cabina di regia nella Fiorentina di Pioli. "Onorato per la chiamata in Nazionale, darò tutto per la maglia", ha esordito il regista valdostano. "Per me è in importante essere qui, ringrazio il mister Gattuso per questa opportunità enorme", ha aggiunto. "Essere in Nazionale è un sogno, darò tutto", ha confermato Cambiaghi mentre per Piccoli "è un motivo di orgoglio". In grado di giocare su entrambe le fasce, Cambiaghi è un'ala leggera e veloce, abile nel dribbling e sfrontato nell'uno contro uno. Nato ad Aosta, cresciuto nel settore giovanile della Juventus, Hans Nicolussi Caviglia è uno di quei giovani talenti di cui si sente parlare da almeno sei anni, da quando fece il suo esordio in Serie A in maglia bianconera. Compagni di attacco nella Primavera dell'Atalanta, Cambiaghi e Piccoli si ritrovano a condividere l'emozione della loro prima volta in Nazionale. Tutti e tre hanno le idee chiare sui loro modelli. "Io mi sono sempre ispirato per la sua idea di calcio a Cruijff, è sempre stato un modello di ispirazione. In Italia abbiamo avuto Pirlo. Uno dei più grandi playmaker e centrocampisti moderni, da lui ho imparato molto avendo avuto la fortuna di conoscerlo", ha detto Nicolussi. "Io guardo sempre i giocatori che fanno il mio stesso ruolo, negli ultimi anni sicuramente due giocatori importanti sono Insigne e Chiesa. Sono due che mi piacciono molto, ma come loro due ce ne sono anche tanti altri che studio e prendere spunto per migliorare", ha aggiunto Cambiaghi mentre Piccoli ha ammesso di essere cresciuto nel mito di Bobo Vieri. "Un attaccante eccezionale, è stato il mio modello", ha detto. Visto il doppio impegno ravvicinato, non è da escludere l'impiego dei tre debuttanti forse già contro l'Estonia da parte del ct Gattuso. Ma chiaramente nel gruppo azzurro l'attenzione è soprattutto sulla partita del 14 ottobre a Udine contro Israele, una gara non come tutte le altre e con implicazioni anche extracalcistiche. "Nel rispetto dei ruoli mi rifaccio a quanto già detto dal presidente Federale Gabriele Gravina. Dal punto di vista personale, lo sport è basato sul rispetto delle regole e verso gli altri. Mi auguro si agisca così anche in tutti gli ambiti, direi che ogni guerra è una sconfitta per l'umanità", ha dichiarato Nicolussi Caviglia che è sempre molto attento a cosa accade anche fuori dal mondo del calcio. "A Udine mi auguro di sentire la spinta del popolo italiano", ha detto a sua volta Cambiaghi con riferimento al fatto che al momento la prevendita per la gara dello stadio Friuli sta andando piuttosto a rilento.