IL BILANCIO

Da Lautaro a Thiago Motta, gli Oscar di (quasi) metà campionato

Zirkzee e Gudmundsson sono le rivelazioni, Bologna e Frosinone le squadre che hanno sorpreso di più

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Da Lautaro a Thiago Motta, gli Oscar di (quasi) metà campionato - foto 1
© Getty Images

Si avvicinano la fine dell'anno e il giro di boa di metà stagione ed è già tempo di primi bilanci. Ecco quali sono per noi gli Oscar di questa prima parte di stagione: 

PORTIERE
Lotta a tre per il premio di miglior portiere di Serie A. La sorpresa è l'esclusione di Mike Maignan, giù dal podio per via di un paio di passaggi a vuoto nonostante l'ottimo rendimento generale. Quello meno appariscente, ma anche più costante, grazie alla difesa di ferro che lo aiuta, è Sommer, arrivato per sostituire Onana e decisamente meglio, fin qui, del suo predecessore. Esperto - e si sapeva -, molto sicuro, senza evidenti limiti. Quando c'è da mettere una pezza, poco spesso, lui c'è sempre. Molto bene anche Provedel, strepitoso nell'ultimo turno di campionato contro l'Empoli, e Di Gregorio, quest'ultimo sempre in grande crescita nonostante la paperona di venerdì scorso contro il Monza. Una menzione particolare a Skorupski: se il Bologna subisce poco è anche merito suo. 

DIFENSORE
Anche in questo caso la lotta è a tre. Acerbi è il perno dell'Inter e non è un caso se Inzaghi non lo lascia fuori davvero mai. Nelle ultime stagioni è sempre cresciuto, dimostrando solidità e intelligenza. Praticamente non ha grandi limiti: la velocità è la sua piccola lacuna, ma è abbondantemente colmata dal grande senso della posizione e dalla capacità di rimanere sempre molto concentrato. Ottimo nelle preventive, forte di testa, discreto con i piedi. Difensore più che completo. Meno centrale nel gioco, ma comunque importante è l'altro grande promosso tra i difensori: Cambiaso sta portando molto alla Juve di Allegri (molto bene in tandem con McKennie con cui si scambia di ruolo spesso e volentieri) in termini di dinamismo e assist. Sorpredente e in grande crescita anche Calafiori: portato al centro della difesa, non sta sbagliando una partita. Da tenere in grande considerazione anche per la Nazionale. 

CENTROCAMPISTA
Qui ci limitiamo a due nomi: Calhanoglu e Rabiot, entrambi già molto positivi lo scorso anno. Il turco ha preso in mano il gioco dell'Inter e aggiunto assist e gol. Il francese è da sempre un imprescindibile di Allegri per la capacità di essere presente in tutte le fasi di gioco. Entrambi difendono e attaccano: il primo è più geometrico, il secondo più fisico.

ATTACCANTE
Un solo, indiscutibile, nome: Lautaro Martinez. Quindici gol in 17 partite di campionato sono sufficienti a renderlo il migliore del ruolo. Mai così decisivo come in questa stagione grazie anche alla grande intesa con Thuram. 

ALLENATORE
Due nomi, anche in questo caso difficili da discutere: Thiago Motta sta facendo un lavoro straordinario con il Bologna e non solo perché l'ha portato in zona Champions. La sua squadra gioca bene in ogni reparto e non si fa sovrastare da nessun avversario. Ne sa qualcosa l'Inter, fermata sul pareggio in campionato ed eliminata dalla Coppa Italia. Finito nel mirino di diversi grandi club, potrebbe essere al suo ultimo anno in Emilia. L'altra menzione è per Eusebio Di Francesco: sembrava dimenticato, è stato ributtato nella mischia dal Frosinone e sta facendo un eccellente lavoro con una squadra che molti, se non tutti, consideravano destinata alla retrocessione. L'ex Roma è invece abbastanza comodamente a metà classifica, ha lavorato benissimo con i giovani e dato un bel gioco alla sua squadra. 

RIVELAZIONE
Anche qui due nomi: Zirkzee è senza ombra di dubbio il giocatore che ha maggiormente sorpreso in questa prima parte del campionato. Segna, aiuta in maniera decisiva lo sviluppo della manovra, manda in porta i compagni. Giocatore completo e molto bello da vedere. Per lui si sono sprecati gli accostamenti con i grandi del passato senza trovarne uno che sia perfetto. Il motivo è semplice: ha tante qualità differenti. Molto bene, soprattutto perché ha saputo confermarsi nonostante il salto di categoria, anche Gudmundsson del Genoa. Attaccante molto diverso rispetto a Zirkzee, ma a suo modo anche lui completo. Se la squadra di Gilardino sta facendo un buon campionato, gran parte del merito è suo. 

GIOVANE
Sei gol bastano e avanzano per assegnare la palma di miglior giovane a Matias Soulé. Attorno al ventenne di proprietà della Juve c'era grande curiosità, ma era difficile ipotizzare questo impatto sul campionato. Andrà certamente rivisto in squadre di maggior caratura, ma la sua stagione al Frosinone fin qui è esemplare. 

SQUADRA
Sicuramente il Bologna. L'Inter prima in classifica sta rispettando le attese, il Bologna di Thiago Motta ha mandato in frantumi qualunque pronostico. Quarto posto in classifica davanti a Roma, Napoli, Lazio e Fiorentina, squadre sulla carta più attrezzate, solo due sconfitte all'attivo (la prima contro il Milan all'esordio in campionato), due pareggi contro le capofila Inter e Juve, un gran bel gioco e una solidità difensiva notevole. Thiago Motta a parte, si nota eccome il lavoro di Sartori, uno che è stato capace di portare in Champions l'Atalanta e ci sta riprovando in Emilia.

COLPO DI MERCATO
Al di là di tutto Romelu Lukaku. Primo: perché di fatto aveva fin qui dato il massimo solo all'Inter. Secondo: perché il suo futuro è stato molto più che incerto per tutta l'estate. La Roma potrebbe fare meglio, ma il belga ha sicuramente dato e sta dando un contributo decisivo alla causa giallorossa: otto gol fin qui in campionato. Unica macchia il rosso rimediato contro la Fiorentina per il brutto fallo su Kouame.

LA DELUSIONE
Il Napoli, da una parte, Stefano Pioli dall'altra. I campioni d'Italia in carica stanno decisamente fallendo la stagione. Fuori dalla corsa scudetto, fuori dalla Coppa Italia dopo una pesantissima sconfitta contro il Frosinone, in decisa crisi di identità. L'esperienza con Garcia è stata drammatica, quella con Mazzari non può considerarsi fin qui positiva. La consolazione è la qualificazione agli ottavi di Champions dove il Napoli se la vedrà con il Barcellona. L'altro grande bocciato è Stefano Pioli: il suo Milan era partito bene, ma si è spento in fretta. Sul suo operato pesa moltissimo anche l'enorme numero di infortuni. Fuori dalla Champions, resta in corsa per i primi quattro posti in campionato e ha un tabellone di Coppa Italia che potrebbe essere agevole. L'Europa League è un'occasione, ma la sua panchina non è mai stata tanto in bilico come adesso e il suo futuro sembra già segnato. 

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