L'ANALISI

Il Milan è tornato... a casa Champions: dna, gruppo e uomini chiave

Dopo la qualificazione in semifinale ai danni del Napoli la parola più pronunciata dai rossoneri è 'sogno'. La crescita di una squadra iniziata con lo scudetto conquistato l'anno scorso

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Al triplice fischio esplode la gioia per la conquista di un traguardo che mancava da 16 anni. Una notte da sogno per il Milan, che con un'altra prestazione perfetta contro il Napoli allo stadio Maradona dopo quella di San Siro, si regala le semifinali di Champions League. Per il gruppo rossonero un altro passo avanti - e che passo - nel processo di crescita iniziato un anno fa con la conquista dello scudetto. Niente ha distratto la squadra di Stefano Pioli, neanche i tentativi di disturbo notturni da parte di un centinaio di tifosi azzurri appostati sotto l'hotel. E in campo, dopo aver subito l'iniziale sfuriata degli uomini di Spalletti, ha mantenuto nervi saldi e colpito alla prima occasione. Possesso palla in mano al Napoli ma Milan micidiale nelle ripartenze. Con un Leao ancora una volta devastante, che spezza la partita con una delle sue progressioni coast to coast e regala a Giroud un pallone solo da confezionare in porta.

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Leao - votato MVP dalla Uefaè protagonista anche in occasione del rigore commesso da Mario Rui e che Giroud si fa neutralizzare da Meret. Ma questo Milan non è solo Leao, è anche Leao, finalmente tornato nella sua versione esplosiva e che il Milan non vuole assolutamente perdere. "Il Milan è casa mia. Ho ancora un anno di contratto, stiamo parlando. Voglio rimanere, però ci sono altre cose da sistemare", ha detto l'attaccante portoghese nel dopo gara. Giroud si fa subito perdonare l'errore dagli 11 metri (suo primo rigore in Champions League, su sei calciati) prendendo parte al settimo gol in questa edizione della Champions League (cinque reti e due assist), stabilendo un nuovo record personale nella competizione (sei nel 2020/21 con il Chelsea e nel 2012/13 con l'Arsenal).

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Ma sulla prestazione del Milan pesano in positivo ancora una volta le mani e i 'superpoteri' di Mike Maignan. Il portiere rossonero ipnotizza Kvaratskhelia dal dischetto e blinda la porta rossonera, aumentando i rimpianti per aver dovuto fare a meno di lui per troppo tempo in questa stagione. Saracinesca tra i pali ma davanti un Kjaer maestoso che ha di fatto cancellato la vena di un Osimhen comunque non al meglio della condizione e capitan Calabria che ha oscurato la stella del georgiano. E nel dopo partita la parola 'sogno' è sulla bocca di tutti i rossoneri. Il Milan è 'tornato' a casa. Casa Champions.

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