L'INTERVISTA

Ceferin minaccia sanzioni per Juve, Barça e Real: "Terrapiattisti che credono alla Super League"

"Tutti saranno ritenuti responsabili”, annuncia il presidente Uefa, ma “per me esistono tre gruppi di squadre e tra loro c'è una bella differenza”

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A poco meno di una settimana dall’esplosione del caso Super League (e a quattro giorni dal suo fallimento), il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, ha ripercorso quei momenti turbolenti durante un’intervista col britannico Daily Mail e ha speso parole d’elogio per gli inglesi ("Sono rimasto davvero colpito dalla reazione del governo del Regno Unito”). Ma prima Ceferin ha posto nuovamente l’accento sul comportamento di Andrea Agnelli: “Si stavano orchestrando cose di cui non ero a conoscenza e lui mi mentiva rassicurandomi”.

Getty Images

“È stato molto stressante, mi sono sentito come messo in lavatrice – ricorda il numero uno Uefa - Sabato sono andato in Svizzera dal mio paese d'origine, otto ore di auto, e avevo tutto pronto per parlare delle nuove riforme per la Champions League e le coppe europee. Stavo persino per ringraziare Agnelli, ma da allora ho cambiato il discorso ben quattro volte. Si stavano orchestrando cose di cui non ero a conoscenza, il ragazzo (Agnelli, ndr) mi mentiva dicendo 'Non è vero, non è vero...'. Alla fine però era vero e io dovevo raccontare pubblicamente ciò che è successo".

Detto della reazione del governo inglese, Ceferin è rimasto colpito molto positivamente anche dalla reazione dei tifosi, che hanno protestato veementemente contro l'idea che una competizione come la Super League potesse prendere vita: "Sono rimasto colpito dalla reazione dei tifosi, dell'intera comunità calcistica e, devo dire, anche della società in generale. Non ho mai visto nulla del genere. La Uefa ha fatto la sua parte, i club che erano con noi hanno fatto la loro parte. Ma di gran lunga la parte più considerevole è stata fatta dalla gente. Sono assolutamente rimasto colpito dal governo britannico: ho avuto molte conversazioni telefoniche con il Primo Ministro Johnson e il Segretario di Stato Dowden in queste 48 ore di follia. Erano dalla parte giusta della storia al momento giusto e questo mi ha colpito molto. Questo sforzo congiunto dimostra che non tutto è in vendita, che non puoi presentarti coi tuoi miliardi e dire 'Non m'interessano tradizione, storia, tutto ciò che amiamo, perché ho abbastanza soldi e comprerò tutto'. Non esiste, questo concetto non può passare".

Poi l’affondo, un attacco diretto ai club della ‘sporca dozzina’, che, annuncia Ceferin, saranno tutti ritenuti responsabili, seppur in maniera diversa: “Per me esistono tre gruppi in questa situazione – ha spiegato - le sei squadre inglesi, poi le altre tre (Atletico Madrid, Inter e Milan) e infine quelle che pensano che la terra sia piatta e sperano ancora nella Super League. E tra queste e le altre c'è una bella differenza. Tutti, in qualche modo, saranno ritenuti responsabili".

Come? “Vediamo. Tutti devono assumersi delle conseguenze per quello che hanno fatto e non possiamo fingere che non sia successo niente. Non puoi fare una cosa del genere e dire semplicemente: 'Sono stato punito perché tutti mi odiano'. I problemi se li sono creati da soli”, ha concluso il presidente Uefa.

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