L'INTERVISTA

Cardinale si tiene il Milan e Pioli: "Io qui a lungo e non licenzio tanto per cambiare" 

Il proprietario del club rossonero al Corriere della Sera: "Il mio impegno per arrivare in vetta in Italia e in Europa"

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Cardinale si tiene il Milan e Pioli: "Io qui a lungo e non licenzio tanto per cambiare"  - foto 1
© Getty Images

Il proprietario del Milan Gerry Cardinale blinda Pioli e bolla come del tutto false le voci su una sua presunta volontà di vendere il club: il suo impegno è a lungo termine, l'obiettivo è quello di portare il club rossonero in vetta alla Serie A e alla conquista della Champions. Posizioni ribadite oggi dal numero uno di RedBIrd in una lunga intervista concessa al Corriere della Sera: "Voglio essere categorico: è completamente falso che io voglia vendere la società. Sono qui per starci a lungo, ho un lavoro da fare. Mi sono impegnato a riportare il Milan in vetta alla serie A e all’Europa e non mi fermerò prima di aver raggiunto questi risultati. E quando li avremo raggiunti, vorrò raggiungerli ancora". Altrettanto fermo nelle intenzioni anche quando il discorso si sposta, come detto, sul futuro tecnico della squadra: Pioli ora non è in discussione. Queste le sue parole: "L’allenatore sta facendo un buon lavoro, siamo vicini al secondo posto. Abbiamo cambiato tanto e ci vuole tempo per creare un team coeso. Siamo comunque in crescita e di questo va dato merito a giocatori, staff, allenatore. Vedremo alla fine alla fine dove saremo".

"Non essere contento in un certa fase - ha proseguito Cardinale riferendosi ad alcune sue passate affermazioni - non si traduce nel licenziare l’allenatore. Credo che Pioli stia facendo un buon lavoro in una situazione non facile, con una squadra molto rinnovata. Non cedo alla tentazione di “licenziare” qualcuno tanto per cambiare qualcosa". Avanti, dunque, puntando in alto: "Sarò felice quando vinceremo la Champions, ma io dico che il campionato è ancora lungo e può succedere di tutto. Stiamo a vedere. Dobbiamo migliorare in tante cose, con gli infortuni ad esempio. Tutti, a partire da me, devono fare un lavoro migliore. Ma io non mi licenzierò, sarò qui per tanto tempo. Nessuno vuole vincere più di me".

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