INGHILTERRA

Chelsea, l'inchiesta del New York Times scuote il club: bullismo, mobbing e un sucidio

Circa una dozzina di dipendenti ha denunciato al quotidiano americano un clima di paura e intimidazioni nell'area marketing

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© Getty Images

In Inghilterra è bufera attorno al Chelsea. Un'inchiesta del New York Times sul clima tossico che si respira all'interno del club londinese, nello specifico nell'area marketing, sta scuotendo l'ambiente dei Blues, a poche settimane dallo storico passaggio di consegne tra Roman Abramovich e Todd Boehly. Circa una dozzina di dipendenti ha infatti denunciato episodi di mobbing, bullismo e intimidazioni di vario genere, che vanno ad aggiungersi allo shock per il suicidio di Richard Bignell, ex numero uno di Chelsea TV.

Non è chiaro se il gesto di Bignell, risalente a gennaio, fosse direttamente attribuibile alle pressioni sul lavoro. Quel che è certo è che l'uomo era stato licenziato a settembre 2021, dopo aver trascorso un periodo nell'area marketing e in seguito a un'assenza per malattia, e che l'episodio che ha contribuito a scoperchiare il vaso di Pandora riguardante l'ambiente lavorativo di quello specifico settore del club, guidato da Gary Twelvetree.

La gestione Twelvetree, stando alle testimonianze raccolte dal New York Times, avrebbe causato problemi a molti dei 50 dipendenti del dipartimento: alcuni si sarebbero sentiti sminuiti, intimiditi, umiliati e persino spaventati anche solamente a prender parte a una riunione. Alcuni di loro avrebbero sviluppato ansie e disturbi del sonno. Diversi hanno poi lasciato la propria posizione per cercare un impiego altrove.

A marzo, dunque prima del passaggio di proprietà, il club aveva avviato un'indagine sulla situazione, coordinata da una società esterna ma, paradossalmente, supportata dello stesso Twelvetree. I dipendenti hanno fatto sapere che l'esito di tale indagine è mai stato reso noto e che le pratiche di lavoro non hanno subito alcun tipo di cambiamento.

Prima della pubblicazione dell'inchiesta, la società ha fatto sapere al quotidiano newyorkese di aver predisposto "un team di revisione esterno per indagare sulle accuse che sono state avanzate sotto la precedente proprietà", aggiungendo che "il nuovo consiglio di amministrazione del club crede fermamente in un ambiente di lavoro e in una cultura aziendale che conferiscano potere ai propri dipendenti e assicurino che si sentano al sicuro, inclusi, apprezzati e degni di fiducia. I nuovi proprietari hanno intrapreso i primi passi per creare un ambiente coerente con i nostri valori".

 

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