Da Panenka a Icardi, quando il cucchiaio è arte

Il bomber dell'Inter e Luca Toni si sono cimentati nel colpo più rischioso. Sulle orme di Totti, Zidane e Pirlo

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20 giugno 1976, finale degli Europei tra Germania e Cecoslovacchia. La sfida si prolunga fino ai rigori ed è il turno di Antonìn Panenka. Il centrocampista ceco va sul dischetto e batte Meier, regalando alla sua nazione il primo titolo continentale. Un penalty che entra nella storia soprattutto per il modo in cui è tirato, a cucchiaio. Un colpo a rischio figuraccia, che negli anni è stato eseguito da campioni come Totti, Zidane e Pirlo. E nella stessa domenica anche da Icardi e Toni.

Un gesto tecnico, il cucchiaio, difficilissimo e a grande rischio figuraccia, perché se il portiere rimane in piedi si ritrova la palla tra le mani. Ci vuole un bel coraggio e probabilmente una certa dose di incoscienza, come quella di Francesco Totti nella semifinale di Euro 2000 contro l'Olanda. «Mo je faccio er cucchiaio» disse il Pupone al compagno Di Biagio. E van der Saar si dovette inchinare.

"Se l'avessi sbagliato, mi avrebbero spedito a lavorare in fabbrica per trent'anni di fila" dichiarò Panenka dopo la finale vinta contro la Germania. Trenta anni dopo, questa volta in una finale Mondiale, fu il turno di Zinedine Zidane. Davanti al francese l'avversario di mille battaglie Buffon: cucchiaio e gol con l'aiuto del palo. Alla fine, però, ad esultare saranno gli Azzurri con il rigore decisivo realizzato da Grosso.

Poteva mancare un campione come Andrea Pirlo nell'elite dei campioni che si sono cimentati con il cucchiaio? Ovviamente no. Nel 2008 contro il Montenegro la sua "prima volta", ma quello nei quarti di Euro 2012 contro l'Inghilterra ha senza dubbio un significo e un'importanza diverse: Hart è battuto, inizia la riscossa. E l'Italia va in semifinale.

Il cucchiaio è una follia che non tutti si possono permettere. Lo sa bene Simone Inzaghi, che nel dicembre 2000 fu protagonista di una scena comica in Lazio-Reggina e si vide parare agevolmente il tiro da Taibi. Analogo insuccesso per Maicosuel, il cui errore nel 2012 contro il Braga costò la qualificazione alla fase a gironi della Champions League all'Udinese. "Scavetto" fatale in passato anche per Miccoli e Cassano. E, udite udite, anche per Francesco Totti, in un Roma-Lecce stagione 2004-05: il portiere Sicignano rimase immobile e il Pupone fece una bella figuraccia.

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