Champions, Conte: "Il nostro ko? Messi e la sfortuna. Restare o non restare al Chelsea non dipende dalle vittorie o meno"

L'ex ct azzurro dopo l'eliminazione dalla Champions glissa sul suo futuro: "Il valore di un tecnico non dipende solo dai successi"

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Antonio Conte si inchina alla forza di Messi. L'ex ct saluta la Champions, il suo Chelsea torna a Londra con un pesante ko, castigato dall'argentino: "Cosa ho detto a Messi a fine gara? Gli ho fatto i complimenti perché è un giocatore che continua a fare la differenza in maniera evidente. Sposta i risultati e anche in queste due gare è stato determinante. La differenza l'ha fatta anche la sfortuna, abbiamo preso 4 pali in due gare".

"In questa stagione la buona sorte ci ha un po' voltato le spalle anche se non mi piace appellarmi alla sfortuna" ha continuato Conte. "Il risultato di questa sera però penso sia ingiusto, loro sono stati bravi e cinici ma il Barcellona ha giocatori abituati a queste gare. Noi siamo una squadra giovane che ha tanta strada da fare e dobbiamo fare esperienza per competere fino alla fine in Champions".

Sibillino invece sul suo futuro: "Vincere un trofeo potrebbe farmi continuare l'esperienza al Chelsea? Non è questione di vincere o meno. Penso che il lavoro di un allenatore deve essere giudicato in base alla crescita dei giocatori e a quello che si vede in relazione ai valori della rosa, non guardando i trofei. Il Chelsea può fare meglio ma è una squadra in crescita".

"Perché Giroud e non Morata? Io li vedo ogni giorno e so chi sta meglio da un punto di vista fisico e psicologico. Deluso da Morata alla luce dell'investimento fatto? Parliamo di un giocatore giovane che in questa stagione ha avuto, per la prima volta, l'opportunità di partire da titolare perché nel Real era la riserva di Benzema e anche la Juve era riserva. Ha grandi potenzialità e noi cerchiamo di migliorarlo, sapendo anche che quest'anno è stato bloccato da un problema alla schiena”.

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