Ancelotti: "Io ct dell'Italia? No, grazie. Ho voglia di allenare ancora un club"

L'ex tecnico del Bayern: "Mi piacerebbe tornare a lavorare in Serie A"

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"Mi onora il fatto che tutti gli italiani mi vogliano come allenatore della Nazionale. Tuttavia ci sono tante altre cose legate soprattutto alla mia volontà: ho detto che mi piacerebbe allenare ancora una squadra di club, stare tutti i giorni a contatto con il campo. Fare il ct vorrebbe dire cambiare mestiere". Con queste parole Carlo Ancelotti, ospite della Domenica Sportiva, ha chiarito la sua volontà: "Tornare ad allenare in Serie A? Perché no!".

"C'è anche un fatto nazionale" ha continuato Ancelotti. "Il calcio italiano ha tanti problemi, io mi posso impegnare per risolverli, ma penso che tutto il movimento vada coinvolto. É un problema di qualità dei calciatori e dei club. In questo momento non siamo al livello delle top nazionali. I grandi calciatori non nascono tutti i giorni. I cicli cambiano, in questo momento il calcio italiano ha dei problemi, ma è tutto il movimento che deve risolverli - ha aggiunto l'ex allenatore di Juventus, Milan, Chelsea, Real Madrid e Bayern Monaco - bisogna intervenire sui vivai, mettendo alcune regole. Bisogna iniziare a fare qualcosa di diverso o aspettare la divina provvidenza che faccia nascere un altro Tardelli o un altro Pirlo".

E sul contatto con la Figc dopo il disastro Mondiale e l'eliminazione contro la Svezia, Ancelotti ammette: "La Figc mi ha contattato, ma c'è conflitto di interessi fra la Nazionale e il club. La Figc deve predominare sulle squadre per migliorare il sistema. I club devono aiutare la Federazione. Con Tavecchio non ho alcun problema, ma non ho avuto contatti con lui. Non è un problema di presidenti o altro. Milan? Non ho mai avuto contatti con la nuova proprietà, ma mi piacerebbe tornare in Italia. La Juve? Sta facendo cose straordinarie, stimo molto Andrea Agnelli".

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