il grande ex

Buffon: "La Champions non è una ferita per me, mi è spiaciuto più per la Juve"

L'ex portiere bianconero: "Vincerla sarebbe stata la chiusura di un cerchio ma non mi interessa. Errori? Non ricomprerei il diploma"

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Gianluigi Buffon, capo-delegazione dell'Italia, è tornato a parlare dei tempi alla Juventus, con particolare riferimento all'obiettivo Champions League mai vinta: "Già giocarla per me era una gioia, vincerla sarebbe stata la chiusura di un cerchio ma non mi interessa. Non è mai stata una ferita per me, mi è dispiaciuto tanto per il mondo Juve, compagni, dirigenti e tifosi che da 30 anni sognano questa coppa".

Buffon, che ha parlato a margine di un evento con le parole riprese dall'Eco di Biella, dedica parole al miele per il club bianconero: "La Juve è stata la mia vita calcistica, un universo che manda a soqquadro le tue certezze ma che se riesci a fare tuo non ti mollerà mai".

L'ex portiere ha poi ricordato il momento in cui ha deciso di ritirarsi, quando aveva la maglia del Parma: "Quando eravamo nello spareggio playoff col Cagliari per la seconda volta in un anno e mezzo ho sentito stirarsi il polpaccio: ho deciso di smettere in quel preciso momento, con infortuni del genere c'era discontinuità nell'allenarsi e mi sono detto: chiudiamola qua".

Infine, su un errore che non rifarebbe: "L'aver comprato a 18 anni il diploma: c'è una nota di scorrettezza in tutto questo e io non sono mai stato uno da scorciatoie".

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