Gli azzurri più indietro della Francia di Deschamps: c'è da lavorare per Mancini
La sconfitta contro la Francia rimediata a Nizza (3-1) non può e non deve bloccare la crescita dell'Italia di Roberto Mancini. Nonostante il ko, si è vista una prova in crescendo di Federico Chiesa (Fiorentina), giocatore ambito da mezza serie A. Corre, difende ed è già un leader di questo gruppo che avrà, a lungo termine, due obiettivi importanti da centrare: Euro 2020 (quello itinerante per festeggiare i 60 anni della manifestazione) e Qatar 2022. Non solo Chiesa: importante anche il contributo dato da Balotelli. Certo, Super Mario può e deve fare di più, ma si procura la punizione da dove nasce il gol di Bonucci e viene promosso per la voglia e l'atteggiamento messo in campo. Bene anche Sirigu per le tante parate che hanno evitato agli azzurri di fare una figuraccia. Anche se forse un po' troppo avanti in occasione del 3-1 di Dembélé.
Alcuni giocatori, però, sono da rivedere. Troppo indietro. Su tutti Berardi: lento, impreciso, macchinoso, prevedibile. La Nazionale per l'esterno del Sassuolo (che piace tanto alla Roma) può essere il suo vero trampolino di lancio. Un'occasione da sfruttare per non perdersi. Male anche D'Ambrosio sulle avanzate di Hernandez e Mandragora, in ritardo su Pogba, Kanté e Tolisso. Tre mostri sacri per un giovcane come lui. Adesso, l'ultimo test è quello di Torino all'Allianz Stadium contro l'Olanda, un'altra grande rimasta senza Mondiale. Un'altra prova per Mancini per capire il livello della nostra Nazionale. Da lì, poi, si dovrà ripartire.