© Ufficio Stampa
Il progetto Hypersail prende sempre più forma in casa Ferrari, con la presentazione di tecnologie inedite per la gestione del monoscafo volante sviluppato sotto la direzione di Giovanni Soldini. In occasione del Technology and Innovation Workshop, dedicato alla presentazione dei componenti della Ferrari elettrica, il team del settore nautico ha infatti presentato in anteprima alcune tecnologie per la gestione energetica della barca. Il progetto, unico nel suo genere, si fonda sul trasferimento tecnologico bidirezionale dal settore delle sports cars a quello nautico, con molte delle soluzioni adottate a bordo che derivano dall’esperienza maturata nella produzione delle vetture ibride e della prima Ferrari elettrica.
Il monoscafo volante sviluppato da Ferrari sarà completamente autosufficiente dal punto di vista energetico e sarà in grado di alimentare i diversi sistemi di bordo esclusivamente grazie a fonti di energia rinnovabile. E questa grande sfida, coordinata dal team di ingegneri Ferrari, ha portato al deposito di numerosi brevetti e all’introduzione di tecnologie mai applicate prima al mondo della nautica che in futuro potrebbero essere integrate nelle sports cars di Ferrari.
Come svelato da Maranello, infatti, tra le innovazioni tecniche più rilevanti spicca l’integrazione dell’assale posteriore sviluppato per la Ferrari elettrica, capace di fornire la potenza necessaria per generare le pressioni idrauliche che azionano cilindri, vele, foil, chiglia e relativi flap. A completare il sistema, due moduli DC-DC 800V-48V-12V, progettati per la Ferrari F80, ottimizzano la gestione e la distribuzione dell’energia a bordo, garantendo massima efficienza e affidabilità anche nelle condizioni operative più estreme. L’architettura elettrica ed elettronica, tra l'altro, è stata concepita per massimizzare i flussi energetici riducendo al minimo la dispersione, grazie all’impiego di algoritmi avanzati di controllo. In linea con le metodologie impiegate nel mondo automotive, il progetto Hypersail si basa su un processo di sviluppo che parte dalla progettazione virtuale attraverso la simulazione, fino alla realizzazione di banchi prova dedicati, con l’obiettivo di anticipare eventuali criticità tecniche e ridurre i tempi di debug dei sistemi.