ALPINISMO

Una spedizione da Oscar: bilancio “top” per il dream team di Camandona e Cazzanelli 

Le Guide Alpine della Valle d’Aosta protagoniste a Valtournenche della serata finale di Cervino Cinemountain

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È tempo di festeggiamenti per gli alpinisti della spedizione “The way for the K2… la montagna impossibile”, rientrati dal Pakistan dopo aver raggiunto la vetta di Nanga Parbat, Broad Peak e K2. Il gruppo formato dalle Guide Alpine valdostane, membri dell’Unione Valdostana Guide di Alta Montagna (UVGAM) e dell’associazione valdostana Maestri di Sci (AVMS), ha centrato tutti gli obiettivi della spedizione sugli “ottomila” del Pakistan, grazie ad uno straordinario “team effort” che va addirittura al di là della stessa performance alpinistica, peraltro di livello assoluto: tutti e sei i componenti del gruppo hanno toccato la vetta di almeno una delle tre montagne, naturalmente senza fare ricorso all’ossigeno supplementare.

© UVGAM Facebook
Applausi e scena aperta alla serata finale di Cervino Cinemountain (gli Oscar del cinema di montagna) di Valtournenche per il team leader Marco Camandona, per la star del gruppo François Cazzanelli e per i loro colleghi Guide Alpine Pietro Picco, Emrik Favre, Roger Bovard, nonché per il pulcino del gruppo ed Aspirante Guida Jerome Perruquet: sono loro, i magnifici sei, il cast "stellare" di una spedizione che ha messo a segno un eccezionale tris sulle montagne del Pakistan. 

A Valtournenche il dream team made in VdA si è presentato con il tradizionale outfit delle Guide valdostane ... antan, giusto e meritato richiamo ad una tradizione che - sull'arco alpino e non solo - non teme confronti! Insieme agli alpinisti reduci dalla tripletta Nanga Parbat, Broad Peak e K2 c'era anche il loro collega Francesco Ratti, lui pure impegnato nelle scorse settimane in Pakistan con l'apertura in stile alpino - insieme ad Alessandro Baù e Leonardo Gheza - di una nuova via sull’Uli Biaho Spire (metri 5620) nel gruppo delle Trango Towers in Karakoum, battezzata Refrigerator Off-Width.

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Salendo Nanga Parbat (metri 8126) e Broad Peak (8047), il veterano Marco Camandona (GA della Società Guide di Valgrisenche) ha firmato l’undicesimo e il dodicesimo ottomila della sua carriera. Pietro Picco (GA della Società Guide di Courmayeur) porta a casa tutte e tre le vette: Nanga Parbat, Broad Peak e K2 (metri 8611), per altezza rispettivamente la nona, la dodicesima e al seconda montagna della Terra. François Cazzanelli (GA della Società Guide del Cervino) e il venticinquenne Jerome Perruquet (Aspirante Guida e membro della Società Guide del Cervino) “firmano” Nanga Parbat e K2. Emrik Favre (GA della Società Guide di Ayas) e Roger Bovard (GA della Società Guide di Valgrisenche) sono loro pure summiters del Nanga Parbat, il secondo tra l’altro al suo... esordio sugli ottomila.

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La coppia Cazzanelli-Picco mette a segno un altro primato, realizzato proprio ad inizio spedizione: l’apertura di una nuova via sul Nanga Parbat che i due hanno chiamato “Valle d’Aosta Express”, in onore della regione e dell’Unione delle Guide Valdostane. La via si sviluppa dapprima su un seracco verticale alla base del Nanga, per proseguire su pendii nevosi sempre più ripidi. La parte finale - tecnicamente la più difficile - è caratterizzata da lunghezze di misto che portano in cresta a 6000 metri, fino al punto di congiunzione con la via Kinshofer (la Normale della montagna), per un totale di 1800 metri di salita dal campo base.

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Nanga Parbat, Broad Peak e K2 sono quindi le tre “perle” della spedizione "Made in VdA": una collana che ha richiesto grandissimo impegno, determinazione, sacrifici ed elasticità, a causa di cambiamenti repentini del meteo e di situazioni estemporanee, alle quali fare fronte con rapidità e spirito di adattamento. Come nel caso di Cazzanelli che - a quota ottomila su Broad Peak - si è fermato allo scopo di attivare i soccorsi per l'incidente di un alpinista britannico (precipitato e deceduto), decidendo poi di tornare indietro, abbandonando il tentativo di vetta. Da parte sua, Emrik Favre ha dovuto lasciare il campo base e rientrare anzitempo in Italia (rinunciando così al sogno del K2), a causa di una bronchite che lo ha colto dopo il successo sul Nanga Parbat,.

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Oltre alle performances sui tre giganti pakistani (K2 e Broad Peak si trovano nel K2, il Nanga Parbat trovandosi a sud dell'Indo appartiene all'Himalaya), la spedizione valdostana ha registrato risultati significativi già nella fase di acclimatamento. Come la salita - che non faceva parte del piano originale - al Ganalo Peak (metri 6608 metri), una cima secondaria del Nanga Parbat, raggiunta in stile alpino, senza alcun tipo di informazione preventiva sulla montagna, con un bivacco a seimila metri e difficoltà tipiche delle più belle creste di neve e ghiaccio delle Alpi.

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Unito da grande affiatamento, il gruppo delle Guide della Valle d'Aosta ha coinvolto nel programma un gruppo di trekkers che - guidati da Roger Bovard - hanno raggiunto il campo base del K2. Tra questi l'imprenditore e alpinista Sergio Cirio che con la sua azienda (Arol) ha sponsorizzato la spedizione verso la “Montagna Impossibile” e che ha deciso di fermarsi fino alla fine della spedizione per vivere in prima persona il summit push al K2 dal campo base, accanto a Camandona. Come dice il nome dato alla spedizione stessa, la seconda vetta del pianeta rappresentava la missione principale dell’intero progetto. È stata raggiunta giovedì 28 luglio da Cazzanelli, Picco e Perruquet, quasi esattamente ventidue anni dopo Abele Blanc e lo stesso Camandona (quest'ultimo nel vero senso della parola anello di congiunzione tra passato e presente), che raggiunsero la vetta nel tardo pomeriggio del 29 luglio del 2000, al termine di una spedizione d’altri tempi, con condizioni meteo e della montagna difficilissime. È lo stesso Camandona a rivelarci le sue emozioni del momento:

“Dopo 22 anni vedere i miei ragazzi in vetta al K2 è stata un’emozione indescrivibile! Una tensione che non avevo mai provato prima, stare fermo al CB a incitare, incoraggiare e consigliare Francois, Jerome e Pietro cercando di dare la giusta interpretazione alla meteo e al terreno, non è stato facile! Prendere delle decisioni per gli altri che rischiano la vita su una montagna così impegnativa ma anche tanto amata dagli alpinisti è stato difficile. Ho faticato… quasi quanto loro ma la gioia alla notizia del raggiungimento della vetta è stata immensa. Il K2 ha sempre il suo fascino! La prossima volta sarò con loro a lottare verso l’alto come abbiamo fatto al Nanga Parbat e al Broad Peak. Obbettivo Top 14: destinazione Gasherbrum I e Gasherbrum II (undicesimo e tredicesimo ottomila con i loro 8068 e 8035 metri, ndr). E poi - perché no? - per i più bravi... anche il G4!"

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Subito dopo aver celebrato la felice conclusione del progetto 2002, Marco lascia quindi già intendere già la destinazione della prossima spedizione, con la quale lo stesso Camandona anticipa il suo desiderio di portare a termine la propria collezione dei quattordici ottomila della Terra. La spedizione “The way for the K2… la montagna impossibile” è stata resa possibile da Regione Autonoma Valle d’Aosta, UVGAM, AVMS e ad AROL e dagli sponsor dei singoli alpinisti.

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MARCO CAMANDONA Classe 1970 • Guida Alpina della Società Guide di Valgrisenche · Alpinista di fama internazionale, maestro di sci alpino, allenatore federale di scialpinismo e direttore tecnico, da più di vent'anni, della gara internazionale di scialpinismo “Millet Tour du Rutor Extrême” • Nel 2012 nuova via in Himalaya “Princess Cecile Line” al Churen Himal (7.371 m) • 12 volte su una cima principale di 8000 metri senza l’ausilio dell’ossigeno: 1998 · Cho Oyu (8.210 m) e Shisha Pangma (8.048 m) si concretizzano con la salita in velocità a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro; 2000 · K2 (metri 8611); 2006 · Annapurna (metri 8.091); 2010 · Everest (metri 8848); 2014 · Kangchenjunga (metri 8586 m); 2016 · Makalu (metri 8.463); 2018 · Lhotse (metri 8516); 2019 · Manaslu (metri 8163 m), 2021 · Dhaulagiri (metri 8067), 2022 Nanga Parbat (metri 8126) e Broad Peak (metri 8051) • Dal 2015 ha fondato la Onlus Sanonani, che si dedica ad un progetto umanitario a Kathmandu in Nepal, dove ha realizzato un orfanotrofio che ospita 25 bimbi.

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FRANÇOIS CAZZANELLI Classe 1990 • Guida Alpina della Società Guide del Cervino • Aspirante Guida dal 2012 • Guida Alpina dal 2015 • Istruttore Nazionale delle Guide Alpine dal 2021 • Tecnico di Elissoccorso dal 2021 • Ha partecipato a 15 spedizioni extra europee • Ha all’attivo cinque ottomila: Everest, Lhotse e Manaslu (quest'ultimo con record di salita e discesa in 17 ore e 43 minuti), Nanga Parbat  • Salite principali extraeuropee: El Capitan via The Nose California, Cerro Torre (metri 3128 m) • Via dei Ragni, Mount Edgar (metri 6618) via nuova sulla parete est Cina, Denali (metri 6190)via Cassin, Ama Dablam (metri 6812) salito dalla via normale in cinque ore e 32 minuti. • Sulle Alpi ha siglato svariate salite sia come Guida che come alpinista aprendo svariate vie nuove sul Cervino, Monte Bianco e Monte Rosa.

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PIETRO PICCO Classe 1989 • Guida Alpina della Società Guide di Courmayeur • Aspirante Guida dal 2018 • Guida Alpina dal 2021 • Tecnico di Elisoccorso dal 2021 • Ha partecipato a quattro spedizioni extra europee • Ha all’attivo quattro ottomila: Dhaulagiri, Nanga Parbat, Broad Peak e K2 • Salite principali extraeuropee: Cerro Torre(metri 3128) Via dei Ragni. • Nel 2020 è stato protagonista del progetto 4X400. concatenando ha i massimi montuosi valdostani spostandosi in bici assieme a Davide Cheraz, percorrendo in totale 460 chilometri, per un totale di  e 17.500 metri di dislivello positivo nell'arco di quattro giorni • Sulle Alpi ha siglato svariate salite sia come Guida sia come alpinista Monte Bianco e Monte Rosa.

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JÉRÔME PERRUQUET Classe 1997 • Aspirante guida alpina dal 2020, e membro della Società Guide del Cervino • seconda spedizione extraeuropea: nel 2021 ha aperto una nuova via sulla parete Nord del Tengang-Poche (metri 6490) e salito la via normale dell’Ama Dablam; nel 2022 ha salito Nanga Parbat e K2 • Altre salite importanti sulle Alpi: Cervino parete Nord via Schmid e parete sud via Per Nio (seconda ripetizione) • Monte Bianco: Hypercouloir del Brouillard, cresta integrale di Peuterey in due giorni e goulotte Beyond Good and evil’ alla parete nord dell’Aiguilles des Pélerins. • Ha inoltre salito diverse vie di roccia e ghiaccio in Dolomiti, Francia e Svizzera.

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EMRIK FAVRE Classe 1988 • Guida Alpina della Società Guide di Ayas • Aspirante Guida dal 2016 • Guida Alpina dal 2019 • Tecnico di Elisoccorso dal 2021 • Ha partecipato a undici spedizioni extraeuropee • Ha salito Manaslu, Nanga Parbat, Aconcagua (metri 6970), Amadablam e numerosi seimila in Nepal. • Altre salite extraeuropee: via nuova al Kwong-Deri, al Yasa Thak, 4 prime salite sul massiccio del Mount Edgar nel Sichuan, Cina. • Sulle Alpi ha ripetuto numerose vie difficili sul Monte Bianco, Monte Rosa e Cervino, aprendone anche alcune.

ROGER BOVARD Guida Alpina della Società Guide di Valgrisenche • Volontario presso il soccorso alpino valdostano - Al suo attivo la partecipazione a tre spedizioni extra europee: • Alaska 2019 ascesa al Denali 6190 m per la via West Rib • Nepal 2021 ascesa all’Ama Dablam per la cresta SW • Nel 2022 in Pakistan Nanga Parbat e K2 861  • Alpi: Hypercouloir du Brouillard al Monte Bianco • Cresta di Tronchey alle Grandes Jorasses Via Ginat alla nord delle Droites • Attività di Guida in Valle d’Aosta, principali salite classiche con clienti e amici, tra le quali la cresta Innominata al Monte Bianco.

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