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TRA SKYRUNNING E ALPINISMO

Sul filo della cresta: exploit senza precedenti di Nadir "Mago" Maguet sulla Biancograt del Piz Bernina

Il ventottenne atleta valdostano si regala il primato di velocità lungo uno degli itinerari alpinistici più spettacolari delle Alpi Centrali 

di Stefano Gatti
14 Lug 2022 - 09:00
 © Philipp Reiter

© Philipp Reiter

Mentre su entrambi i versanti dello spartiacque principale dell'arco alpino impazzano le gare di sky e trailrunning, ad anello oppure only-up (le durissime vertical), c’è chi - come Nadir Maguet - ripesca dal proprio repertorio le performances solitarie molto popolari (ed in un certo senso allora obbligate) del lockdown e dell’emergenza solitaria. Il giovane e volitivo toprunner e scialpinista valdostano si è recentemente regalato un exploit sulla Biancograt, la spettacolare ed affilatissima cresta di neve e ghiaccio che si spegne solo in prossimità del castello di roccia che culmina sui 4049 metri della vetta del Piz Bernina, il “quattromila” più orientale delle Alpi.

FKT, acronimo dallo sonorità piuttosto ostica che sta per Fastest Known Time, miglior tempo conosciuto. Diffusissima appunto - come la pratica sportiva che identifica - ai tempi della pandemia, questa sottodisciplina dello skyrunning (e non solo) riservata a pochi eletti con l’allentarsi delle restrizioni ha restituito spazio alle gare vere e proprie ma - tra gli atleti di punta delle corse a fil di cielo - ha trovato campioni che non vi hanno del tutto rinunciato ed anzi vi fanno tuttora ricorso e la stanno riscoprendo: magari solo per preparare al riparo da occhi indiscreti il prossimo exploit agonistico, oppure per godersi l’alta quota in esclusiva e per poco tempo. Meno tempo possibile, in realtà. Perché lo spirito competitivo non viene mai meno ed il confronto con sé stessi è spesso il più duro ed impegnativo! Ed è probabilmente stata questa la molla che ha spinto Nadir a spostarsi dalla sua Torgnon in direzione dell’Engadina per andare a caccia del suo nuovo FKT lungo l'imponente Biancograt (in romancio Crast'Alva) che si arrampica "inesorabilmente" fin sotto la vetta del Bernina.

© Philipp Reiter

© Philipp Reiter

Partito dalla stazione di Pontresina, il campione valdostano del CS Esercito ha completato la sua performance in due ore, 44 minuti e 13 secondi, demolendo il primato precedente (tre ore e 21 minuti,) ed abbassandolo quindi di qualcosa come trentasette minuti! Che il “Mago” (come lo chiamano gli amici) fosse un fortissimo scialpinista e skyrunner era noto da tempo ma Nadir sa essere molto performante anche sul tecnico.

L'ennesima dimostrazione del suo talento, Maguet l’ha fornita nell'arco della mattinata di lunedì 11 luglio, soffiando il primato all’austriaco Philipp Brugger, un vero talento del “mondo verticale”. Sfruttando le ottime condizioni meteo di questo periodo e la giornata feriale, così da non... imbattersi in troppe cordate domenicali, l’ambassador del Team La Sportiva è partito alle cinque e quarantaquattro del mattino per affrontare questo spettacolare itinerario da poco più di 16 chilometri di sviluppo e 2350 metri di dislivello positivo, che culmina lungo la cresta molto esposta ed innevata - la Biancograt - conosciuta anche come la “Scala del Cielo” nell'ambiente alpinistico.

© Philipp Reiter

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Decisiva per il successo dell’impresa di Maguet (che raccontiamo con la collaborazione di Maurizio Torri di sportdimontagna.com) la possibilità di avvantaggiarsi sui tempi parziali di Brugger nel tratto di roccia che precede il finale di neve e ghiaccio, dove il “nostro” ha potuto scalare senza ricorrere ai ramponi, dovendo al tempo stesso dare fondo alle proprie doti da “corridore del cielo” sulle pietraie lasciate scoperte dallo scioglimento della neve, processo in questa torrida estate in netto anticipo sul timing stagionale. Superati a gran ritmo (anzi, a tempo di record) i primi otto chilometri in falsopiano, Nadir ha altrettanto velocemente superato il tratto centrale che porta alla Fuorcla (Forcella) Prievlusa per poi affrontare la cresta. Prima lungo salti di roccia, poi con l’aumentare della quota lungo la serpeggiante linea innevata - sempre più sottile e sempre più tecnica che, doppiati i 3995 metri di quota del Pizzo Bianco (una sorta di anticima nord del Bernina), supera appunto la fatidica “quota quattromila” per esaurirsi sotto le rocce che sostengono la vetta del gigante delle Alpi Centrali (Retiche).

© Philipp Reiter

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Complimenti a Nadir per la sua ultima o per meglio dire più recente… magia. Sì perché l’interesse per i progetti personali sembra in aumento e Maguet sulla Biancograt potrebbe aver riaperto un via ed una tendenza: che sia oltretutto trattato di un impegnativo test run in vista di una realizzazione ancora più prestigiosa sulla sua montagna di casa? Maguet - lo ribadiamo - è della Valtournenche, la valle incorniciata alla sua testata da “Sua Maestà” il Cervino. C’è bisogno di aggiungere altro? Beh, forse solo che il record (salita e discesa) sul Gran Becca appartiene da quasi nove anni ad un altro re: King Kilian! Come dire: comunque vada, sarà un successo.

© Twitter

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