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Sci, Coppa del Mondo: Sofia Goggia è eroica, trionfa nella discesa di St. Moritz

Dopo il secondo posto di venerdì, la bergamasca vince nonostante l'infortunio alla mano sinistra davanti a Stuhec e Weidle

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Impresa di Sofia Goggia: la bergamasca, seconda nella giornata di venerdì, trionfa nella discesa di St. Moritz nonostante l'infortunio con vistosa fasciatura alla mano sinistra, firmando il tempo di 1'28"85 e anticipando la slovena Ilka Stuhec (+0"43), con la tedesca Kira Weidle a completare il podio (+0"52). Per la 30enne azzurra è la ventesima vittoria nella Coppa del Mondo (la quindicesima in questa specialità) e il podio numero 44.

Eroica, stoica, leggendaria: solo così si può definire Sofia Goggia, capace di vincere la discesa di St. Moritz nonostante l'infortunio rimediato nella prova di venerdì, conclusa con il secondo posto alle spalle di Elena Curtoni. La bergamasca sfodera una prestazione strepitosa, che le permette di vincere con quasi mezzo secondo di vantaggio su Ilka Stuhec e su Kira Weidle.

Nona a scendere sulla pista di St. Moritz, Sofia Goggia parte bene, ma è nella seconda parte della gara che la 30enne si rivela irraggiungibile: è la più veloce nel terzo e nel quarto settore e, nonostante qualche rischio di troppo, chiude in 1'28"85, rivelandosi l'unica in grado di scendere sotto l'1'29". Per la bergamasca è il successo numero 20 in Coppa del Mondo, il quindicesimo in discesa: battute la slovena Stuhec (+0"43) e la tedesca Weidle (+0"52).

L'Italia raccoglie anche la top 10 di Elena Curtoni, che arriva al traguardo con il tempo di 1'30"01. Nella classifica di specialità, Sofia Goggia è in fuga: sono 380 punti sui 400 a disposizione, con la seconda, la svizzera Corinne Suter, a 218. Nella generale, altro passo in avanti di Mikaela Shiffrin, che con il suo quarto posto sale a 475 punti, a +50 proprio sulla bergamasca che sogna la vetta.

GOGGIA: "VITTORIA PER CHI MI HA AIUTATO"
"Forse la mia razionalità, unito alla mia istintività mi porta a fare quello che faccio. Dopo Pechino, in cui ho fatto un'Olimpiade su una gamba sola, una mano era ok: meglio aver le gambe che le mani. Oggi non c'era una ragazza più felice di me in partenza, non c'era nulla di scontato nemmeno che io potessi essere al cancelletto di partenza, ma quando l'ho capito in campo libero mi son detta che dovevo scendere con quella gioia e nessuna l'aveva. Mi è venuto in mente Pechino, mi son detta che le prove le avevo vinte con 1"3, e poi ho pensato a stare sui miei piedi e basta. Ieri è stata una giornata da cinema, ma quando il Gruppo San Donato ha chiamato i miglior chirurghi per operarmi io ho guardato i medici che si erano scomodati e che magari erano anche in vacanza, e ho capito che c'era un'unità d'intenti che ci avrebbe portato alla vittoria". Lo ha detto Sofia Goggia dopo la vittoria ottenuta nella discesa libera di St. Moritz con una mano fratturata. "Il successo di oggi è qualcosa di grande con 4 decimi, con una mano e senza spingere con una fatica immensa sui salti. La dedico a tutte le persone che mi hanno aiutato ieri. E' stato difficile per me dopo aver visto la cicatrice dopo l'operazione ho sentito un po' di disagio dentro di me, ma ho solo pensato che potevo vincere e sono tanto tanto contenta - ha aggiunto - Suter mi è venuta a fare i complimenti e mi ha fatto piacere, mi porto via l'abbraccio con il dottor Panzeri con cui ieri abbiamo vissuto una giornata folle, il mio skiman, il mio preparatore e tutto lo staff azzurro".

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