NUOTO

Quando il Kid divenne Squalo: Michael Phelps a 19 anni dal primo record del mondo

Il 30 marzo 2001 lo statunitense pose la prima gemma di una carriera irripetibile, battendo il campione olimpico a 15 anni nei 200 farfalla

  • A
  • A
  • A

Nei suoi occhi la voglia di arrivare, nel suo fisico la certezza di riuscirci. Già a 15 anni Michael Phelps dimostrava di poter diventare il nuotatore più forte di tutti i tempi, e lo fece in Texas, ad Austin, in occasione dei campionati statunitensi. Sono passati esattamente 19 anni da quel 30 marzo 2001.

Un passo indietro e un biglietto per Sydney. Nella città australiana si svolsero i Giochi Olimpici del 2000. L'Italia del nuoto si fece ammirare per le medaglie di Massimiliano Rosolino, Domenico Fioravanti e Davide Rummolo, mentre i padroni di casa volavano con Grant Hackett e Ian Thorpe. C'era anche Phelps in quella edizione a cinque cerchi: lo statunitense divenne il più giovane nuotatore Usa a qualificarsi ai Giochi sin dal 1932, e si assicurò la partecipazione grazie al secondo posto ottenuto nei 200 farfalla dei Trials di Indianapolis, vinti dal primatista mondiale Tom Malchow. Aveva 15 anni e tre mesi: un ragazzino della “high school”, in pratica. Ma aveva già le spalle grandi e non sfigurava in mezzo ai giganti del nuoto: quarto tempo in semifinale e ingresso in finale, dove arrivò quinto, a tre decimi dal bronzo. Vinse proprio Malchow con il record olimpico, ma era chiaro che il futuro si chiamasse Michael Phelps.

Tutti gli esperti del settore cominciarono a parlare di quel 15enne che già pensava a battere un record del mondo. Non facile, vista la concorrenza: Sydney 2000, nel campo maschile, è stata la consacrazione precoce di una nuova generazione di nuotatori, composta da Hackett, Thorpe, ma anche da atleti del calibro di Aaron Peirsol e Pieter van den Hoogenband.


Dopo un'infanzia non facile in seguito alla separazione dei genitori e alla scoperta di essere affetto da un disturbo da deficit di attenzione e iperattività, il Kid di Baltimora quando entrava in acqua sapeva focalizzarsi, eccome. Due i principali fari della sua vita: la mamma Debbie e il suo allenatore Bob Bowman, che lo convinse ad abbandonare ogni altro sport per dedicarsi solo al nuoto. Scelta saggia, ma anche ovvia, perché di fenomeni come Phelps non ne nascono molti. Il suo talento si è accompagnato a un fisico perfetto per la nuotata: 193 cm per 88 kg, mani e piedi da Nba, quasi due metri di apertura delle braccia. Numeri che da ragazzo ancora non poteva avere, ma poco importava, perché il 30 marzo di 19 anni fa la stella di Phelps cominciò a essere la più luminosa del firmamento. Ad Austin l'avversario era Malchow, la gara i 200 farfalla: un ragazzo di 15 anni e nove mesi contro il campione olimpico, una sfida che a cose normali sarebbe possibile solo nei sogni di un adolescente. Ma se quell'adolescente è Phelps, l'astrazione del sogno assume fattezze reali. Malchow impose il suo ritmo per 175 metri, poi subì il ritorno impressionante del ragazzino che in quel momento diventò uomo: 1'54”92, record del mondo. Mai nessuno, nemmeno Thorpe (sua fonte di ispirazione), era riuscito a infrangere un primato mondiale così giovane: era nata una leggenda. Un razzo nell'acqua, una macchina capace di perfezionarsi in 16 anni di carriera. L'apice fu senza dubbio Pechino 2008: in Cina Phelps conquistò otto medaglie d'oro, batté il record di Mark Spitz e demolì sette record del mondo. Ma impressiona la fame di vittorie anche dopo il suo primo ritiro, avvenuto dopo Londra 2012: Phelps smaltì uno dopo l'altro 15 kg e dopo quasi due anni di inattività, nel 2014, si rituffò in acqua. Qualificatosi per Rio de Janeiro 2016, dove fu anche portabandiera degli Stati Uniti, Phelps salutò per sempre le gare con cinque vittorie. In totale ha conquistato 28 medaglie olimpiche, di cui 23 ori, e ha battuto per 39 volte un record del mondo (uno di questi, quello dei 400 metri misti, resiste da 12 anni). Da Marte, qualcuno si starà allenando per far meglio.

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments