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Nuoto, Federica Pellegrini pensa oltre Tokyo 2020: "Potrei anche andare avanti"  

"Ci sto pensando seriamente, è una consapevolezza degli ultimi mesi", ammette la campionessa veneta

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La leggenda di Federica Pellegrini potrebbe non finire a Tokyo 2020. La Divina del nuoto, infatti, apre alla possibilità di continuare dopo le prossime Olimpiadi (che saranno i quinti della sua straordinaria carriera): "Sto pensando seriamente di andare avanti anche dopo, è una consapevolezza nuova degli ultimi mesi. Prima però devo qualificarmi per Tokyo, per ora penso solo a marzo e agli Assoluti di Riccione. Poi vedremo tutto il resto".

Sarà che il 2018 era stato un anno particolarmente povero di soddisfazioni e che invece il 2019 l'ha riconsegnata al mondo del nuoto in condizioni nuovamente splendenti (a partire dall'oro nei 200 metri stile libero ai Mondiali di Gwangju, cui hanno fatto seguito due medaglie d'argento agli Europei di Glasgow). Sta di fatto che Federica Pellegrini sembra essersi messa alle spalle le scorie mentali che l'avevano accompagnata in un passato sempre più lontano, e ora sembra nuovamente pronta a scommettere su se stessa. Con le Olimpiadi di Tokyo che potrebbero non essere più un semplice traguardo, ma tramutarsi in un nuovo trampolino. L'ideale per una campionessa che ha riscritto la storia del nuoto.

"Sto pensando seriamente di andare avanti anche dopo Tokyo 2020 - ha spiegato la fuoriclasse di Mirano -. Si tratta di una consapevolezza nuova degli ultimi mesi. Vediamo, adesso facciamo Tokyo e poi ci pensiamo. Ora preferisco non sbilanciarmi su niente. Prima penso alle qualificazioni olimpiche agli Assoluti di marzo a Riccione e poi vedremo tutto il resto. Nella vita mai dire mai. D'altronde i colpi di testa fanno da sempre parte della mia vita. Intanto però devo ancora qualificarmi per Tokyo, diciamo che se ci riuscirò sarà la mia quinta Olimpiade".

E la Divina trova anche il modo di scherzare, a proposito dell'ennesimo snodo della sua carriera: "Negli ultimi due Mondiali ho raccolto tanto, e questo mi dà tanto sicurezza. Ho raccolto molto più di quello che mi aspettavo. Ora c'è la piscina di Roma che attira molto la mia attenzione. Ma magari andrò avanti anche solo per non sentirmi dire ogni volta da tutti voi che questa è la mia ultima gara, quest'altra è la mia ultima gara e così via".

Un percorso dunque che potrebbe andare ancora avanti, e quanto lontana sembra quell'incredibile esplosione di Atene 2004: la prima Olimpiade di una Pellegrini sedicenne, non ancora regina incontrastata dello sport azzurro e dello stile nostrano, ma già prima stileliberista a livello nazionale. Il fisico era ancora acerbo, i capelli più lunghi e meno curati, ma il tabellone olimpico recitò già allora: argento nei 200 metri stile libero. Nel frattempo sono arrivati il primo oro olimpico del nuoto femminile italiano e una serie quasi infinita di record (basti citare le sette medaglie d'oro mondiali e le addirittura 14 a livello europeo). E una nuova sfida all'orizzonte: Parigi 2024, a vent'anni dai sogni ateniesi. Questa Fede può questo e altro.

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