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Lo show del Festival di Cheltenham: non solo un meeting di corse di cavalli

Ottantamila persone al giorno per la quattro giorni nel Gloucestershire: uno spettacolo per chiunque ami questo straordinario sport

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© Getty Images

Almeno una decina di definizioni si accosterebbero al Festival di Cheltenham in maniera riduttiva, figuriamoci spiegarlo con la più elementare delle risposte... "Il Cheltenham Festival è un meeting di corse di cavalli". Tutto vero, eppure non sono le corse dei cavalli a spingere nello splendido impianto del Gloucestershire oltre ottantamila persone al giorno per quattro giorni, dal martedì al venerdì, con qualsiasi condizione climatica, freddo, vento, pioggia, neve o magari un bel sole.

La marea umana che aspetta la metà di marzo per fare festa insieme a purosangue, fantini e addetti ai lavori del galoppo inglese, rigorosamente da ostacoli, non conosce impedimenti, non ha paura del Covid, non teme assembramenti e momenti storici tragici come questo. Cheltenham è festa e festa sia anche se come mercoledì, un ospite indesiderato come la pioggia battente fa capolino sopra il racecourse. No problem, non sono mancati gli ottantamila spettatori, non sono mancati i cappotti in tweed, le coppole da newsboy, gli outfit audaci della moltitudine di signore e signorine rigorosamente senza calze, colorate o eleganti, sbarazzine o sopraffine, borghesi o popolane pronte a dimenticarsi di acqua e freddo in nome del Festival.

Fiumi di birra, solo qualche euro speso ai betting point per tifare in corsa per il beniamino prescelto e poi sorrisi, emozioni, gioia, voglia di fare festa con i campioni, meglio se con un ticket vincente in mano ma incuranti se quella piccola scommessa è destinata al cestino. Il cavallo che trionfa è accolto da eroe, dal boato della folla, dal tributo alla fatica, alla grinta, alla classe. Chi perde riceve l’applauso di ringraziamento per aver offerto spettacolo, per aver animato la contesa, per aver trasformato il Festival di Cheltenham in qualcosa di unico che oggi vivrà il suo evento clou con la tradizionale Gold Cup, oltre tre miglia disseminate di fascinosi ostacoli impegnativi che regaleranno un posto nel mito al binomio capace di passare per primo il traguardo. The last hurrah, l'ultimo grido del popolo dei cavalli per un enorme party a cielo aperto che tornerà a unire quasi 500mila persone tra 361 giorni, decisamente troppi anche se l'attesa sarà come sempre ripagata.

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