prima volta

La Var anche nelle bocce, sport in espansione che punta ai Giochi Olimpici

La tecnologia ha debuttato per la prima volta alla Coppa Italia per Club della Raffa e nel Master maschile e femminile

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Milleseicento società affiliate, oltre centomila tesserati, 1.600 i tesserati paralimpici, un milione i praticanti, oltre diecimila le gare organizzate sul territorio nazionale ogni anno. Sono numeri importanti quelli del mondo delle bocce, sport di precisione, tecnica, concentrazione e coordinazione di muscoli e cervello. Una Federazione che vanta oltre 800 figure tecniche promozionali formate dal suo Centro Studi e 26 Centri di Avviamento (CAB). Sport di antichissima tradizione, risalente addirittura al 7.000 a.C., praticabile da tutti e a tutte le età nelle sue diverse specialità. Ma che da qualche anno vede un professionismo in continua crescita, che è sfociato recentemente nella prima edizione della Coppa Italia per Club della Raffa e nel Master Maschile e Femminile, che ha visto la sfida tra i primi sedici giocatori e le prime sei giocatrici che durante l’anno hanno raggiunto la classifica migliore. Ma soprattutto dove ha debuttato, anche nella storia della bocce, la Var. Una stagione, insomma, che dopo le chiusure dettate dall’emergenza Covid è ripresa in grande stile e che ora punta ai Giochi Olimpici del 2024.

La squadra più titolata d’Italia quest’anno, è la MPFiltri Caccialanza. Vera eccellenza dello sport lombardo che ha vinto il campionato 2021 della raffa con una sola sconfitta. Il capitano è Marco Luraghi, ex promessa del calcio passato alle bocce per via di un infortunio alla schiena. Lui ha vinto tutto, o quasi, quel che c’era da vincere, in carriera. Con il club milanese ha all’attivo 3 vittorie di campionati di serie A, 1 di B, 1 Mundialito per club, 2 titoli italiani interni e da ultimo la Coppa Italia per Club. Una vittoria due volte importante perché interamente dedicata alla sua mamma che sta vivendo un momento difficile.

Campione a tutto tondo che calca i campi di bocce da quasi 40 anni, quando a poco più di 5 anni si piazzò terzo alla sua prima gara, e indiscusso leader carismatico della squadra con la quale sogna di mietere molti altri successi: “Sempre indossando questi colori- chiosa- e sempre con i miei compagni”. Gli stessi con cui la Caccialanza riuscì a vincere il campionato del 2017 da neopromossa in Serie A. “Puntavamo alla salvezza: siamo arrivati primi”, ricorda Luraghi con un pizzico di commozione. Ma oltre Luraghi, che in squadra gioca con il fratello Paolo, meritano una menzione anche gli altri giocatori: Luca Viscusi, Mirko Savoretti, Tommaso Gusmeroli, Massimo Bergamelli Sebastiano Invernizzi e Pietro Passera. E il loro grandi mister, Dario Bracchi.

Proprio l’identità di gruppo è il segreto del loro successo: perché prima di essere squadra questi atleti sono quasi una famiglia. Il “padre" è Luigi Sardella, storico presidente della società. Dall’alto della sua lunga esperienza decennale, Gino - come lo chiamano gli amici - cerca di dare man forte ai suoi ragazzi e di tenerli calmi “perché poi in campo ci vanno loro e a loro va il merito”. Insomma, tanti titoli e nel cassetto il sogno del Mondiale per club, che club e Federazione si augurano si torni a disputare dopo il buio periodo del Covid.

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