Novara ospita la rassegna iridata numero 45 con l’Argentina da battere. Il ct Bertolucci “Abbiamo bisogno di tutto il sostegno possibile”
© (Alba Tarres per FISR
Novara palcoscenico mondiale. La città che nell’hockey pista ha saputo vincere 32 scudetti in cent’anni di storia, torna ad ospitare per la terza volta una rassegna iridata, dopo quelle del 1955 e del 1984. Anche se rispetto al passato è difficile trovare similitudini: il primo era un girone eliminatorio che si giocò all’aperto nell’affascinante cornice di Viale Buonarroti. Il secondo un girone all’italiana con 10 partecipanti, in cui l’Argentina soffiò per un’inezia il titolo alla squadra di Massari. Il mondiale italiano ha già battuto ogni record, con 29 nazioni presenti, distribuite su 4 impianti (Pala Igor, Pala Dal Lago, Palasport di Novarello e Pala Sartorio), 66 squadre che si contenderanno i mondiali maschili e femminili.
E quello Under 19, che domani inaugurerà la kermesse. Per Alessandro Bertolucci, tecnico in carica dal 2021, si tratta di un approccio con tante incognite “I ragazzi dell’Under 19 fisicamente stanno bene. Li vedo lavorare in maniera brillante e hanno raggiunto il top. L’aspetto tecnico-tattico è invece un regalo da scartare. Parliamo di atleti che non hanno accumulato grandi esperienze in A1 e così diventa fondamentale capire quanto conterà la parte emozionale. Nel mondiale di San Juan 2022 la squadra è cresciuta nel corso del torneo, tanto da guadagnarsi la finale, poi persa contro un’Argentina fortissima. Ma avevano acquisito consapevolezza partita dopo partita, imparando a gestire le loro emozioni e la tensione”. Mentre nell’Aldo Cantoni si giocava costantemente davanti a 10 mila spettatori, a Novara non si conosce la portata dell’effetto Dal Lago “L’incognita più grande resta legata a come affronteranno e gestiranno le emozioni in un mondiale in casa. Ma su questo non si possono fare previsioni”. Certamente parliamo di un gruppo coeso, in cui ognuno si aiuta con l’altro “Sono ragazzi che si sono impegnati tantissimo, dediti al lavoro, che stanno bene insieme. Da domani ci toccherà la pista, ma sono sicuro che faremo bene”.
La Nazionale senior scenderà in pista lunedì 16 contro il Cile, in una gara che vale già tantissimo in termini di classifica finale. Certo, molti hanno ancora negli occhi il quarto posto ottenuto nella Goldencat di Cerdanyola, ma il torneo catalano è ormai acqua passata “Siamo arrivati in Spagna con soli sei giorni di raduni e poco lavoro nelle gambe. Avevamo spinto parecchio ed era inevitabile arrivare indietro rispetto alle altre nazioni. Al di là del risultato, era evidente che fossimo parecchio imballati. Dal rientro abbiamo spinto in modo di poterci presentare al via brillanti e veloci”. Se si può esser certi che la condizione fisica sarà al top, diversamente si potrà dire dell’aspetto emozionale.
Bertolucci ha giocato il mondiale italiano del 1993 (perso ai rigori contro il Portogallo) e vinto quello del 1997. Inutile dire che conosce alla perfezione questo tipo di manifestazione “Un mondiale in casa potrà essere bianco o nero, non ci potranno essere mezze misure. O soffriremo la pressione, oppure il pubblico ci darà la spinta per fare un salto in avanti, caricandoci”. Novara ha il dovere di rispondere presente al mondiale italiano “Giocheremo al PalaIgor, in un impianto grande e abbiamo bisogno di tutto il sostegno possibile. Io so che nella parte conclusiva, a partire dai quarti, in Piemonte arriveranno tifosi da ogni parte d’Italia. Però devo fare un appello perché anche nei primi tre giorni la Nazionale sia circondata dal grande pubblico. Nel Nord Italia ci sono tante grandi tifoserie, da Novara a Vercelli, da Lodi a Monza e anche Seregno: abbiamo bisogno di tutto il sostegno possibile”.
Anche perché la partenza con il Cile sarà tutto, tranne che semplice “Gli avversari sono cresciuti, con giocatori che militano in Europa. Poi a livello tecnico, tattico e fisico nessuno lascia più nulla al caso. E la prima con il Cile sarà quasi fondamentale, quasi senza possibilità d’errore”. E un campionato Mondiale in Italia chissà quando ricapiterà. Ne sono stati giocati due negli ultimi quarant’anni. Ma anche questo promette spettacolo.
di Paolo Virdi