ALPINISMO

Gloria e morte sul Karakorum: Goldfarb come Mingote, Nirmal sul K2 senza bombole e respiratore! 

Nuove rivelazioni sulla prima invernale degli alpinisti nepalesi al K2 di sabato scorso. Niente da fare invece per lo statunitense Alex Goldfarb.

di
  • A
  • A
  • A

Giorni memorabili e drammatici all'ombra delle montagne del Karakorum: avvistato il cadavere di Alex Goldfarb, che stava compiendo una salita di acclimatamento a non molta distanza dal K2, nelle stesse ore in cui un incidente ai campi bassi della seconda vetta del pianeta costava la vita allo spagnolo Sergi Mingote e gli alpinisti nepalesi mettevano a segno la prima invernale del K2 stesso: impresa il cui significato si precisa ed aumenta (e molto) di valore dopo le dichiarazioni del carismatico Nirmal Purja.

"È stata una sfida bestiale. Credo fermamente che un'impresa di questa portata non sia possibile se non hai una vera missione e se è solo autoriferita. Ho sempre saputo di cosa sono capaci la mia mente e il mio corpo. Senza girarci troppo intorno, nelle mie precedenti scalate ho utilizzato l'ossigeno supplementare dagli ottomila metri in su ma ero soddisfatto della mia efficienza operativa alle quote inferiori. Avevo le mie ragioni personali e di carattere etico".

Con queste parole ed una inequivocabile immagine di vetta, senza respiratore, Nirmal Purja ha levato il velo dal "mistero" sulle condizioni nelle quali si è svolta la prima invernale del K2: senza utilizzare ossigeno supplementare. Almeno per quanto lo riguarda e nell'attesa che - con il passare delle ore o forse dei giorni - anche gli altri alpinisti del team di vetta che non lo hanno ancora fatto, rivelino il loro "assetto" di scalata. Comunque sia, la rivelazione della "star" del gruppo fa compiere all'impresa (già prima eccezionale) un ulteriore salto di qualità, addirittura. oltre... i pochi metri quadrati (e ghiacciati) degli 8611 metri della vetta di Chogori. Pur dentro il carattere di "teamwork" e di orgoglio nazionalistico (agli occhi di noi occidentali forse un po' fuori tempo massimo) della realizzazione, Nirmal ha trovato modo di... mettere in evidenza il suo ruolo (più che giustificato)  di leader, apripista e trascinatore nei confronti dei migliori talenti tra i suoi connazionali.

"Questa volta è stato difficile prendere la decisione se scalare con oppure senza ossigeno supplementare. A causa delle condizioni meteo e del timing della spedizione, non mi sono acclimatato adeguatamente. Sono riuscito a dormire solo fino al Campo 2 (6600 metri di quota). Idealmente gli scalatori hanno bisogno di trascorrere una notte o almeno di toccare il Campo 4 prima di tentare la vetta. Mancanza di acclimatazione, aumento della sensazione di gelo fin dalla prima rotazione in quota e rischio di rallentare gli altri membri del team - mettendo a repentaglio l'incolumità di tutti - erano le incertezze direttamente conseguenti. La sicurezza del mio team è sempre stata la priorità assoluta. Ho guidato venti spedizioni di successo e tutti i membri della mia squadra sono tornati a casa esattamente come ne erano usciti: senza amputazioni alle dita delle mani o dei piedi causa congelamento. Questa volta ho corso un rischio calcolato e ho continuato senza ossigeno supplementare. Fiducia in me stesso, consapevolezza delle mie forze e l'esperienza nel mio progetto dei quattordici Ottomila (collezione completata da Nims nel 2019 in soli sei mesi e sei giorni, ndr) mi hanno permesso di tenere il passo con il resto della squadra".

Restano valide le considerazioni fatte dalle comunità alpinistica internazionale sulla validità "tout court" di questa prima assoluta (ossigeno supplementare oppure no) e soprattutto sull'opportunità - da qui in avanti - di guardare ad un futuro finalmente sganciato dal... passaggio-chiave (un vero e proprio "collo di bottiglia", per dirla con la topografia del K2!) della prima invernale assoluta, e che vada oltre una salita realizzata per mezzo di un vero e proprio assedio della montagna da parte di un team super-organizzato, anzi addirittura da tre spedizioni che hanno unito le forze, portando dieci alpinisti a mettere contemporaneamente piede sul K2 dove fino a pochi giorni fa un'eventualità del genere era proprio impensabile! Insomma, una sfida ormai solo destinata alle prossime generazioni: un K2 (ma non solo) da tentare in invernale con uno stile molto più leggero, se non proprio alpino. 

 

Qualcosa di simile a ciò che (con le dovute proporzioni ma non meno meritoriamente) era nelle migliori intenzioni di Alex Goldfarb sul Broad Peak, "dirimpettaio" del K2 e dodicesima vetta della Terra con i suoi 8047 metri. L'alpinista di origine russa naturalizzato statunitense ha perso la vita mentre stava compiendo una salita di acclimatamento sul Pastore Peak - una cima di seimiladuecento metri - in vista dell'obiettivo principale, da tentare appunto in stile leggero. A collaborare nelle operazioni di ricerca (il cadavere di Goldfarb è stato localizzato al terzo volo di ricerca, dopo avere avvistato i resti di una tenda) ed a prelevare il suo compagno di cordata - l'ungherese Zoltan Szlanko, che aveva rinunciato a seguirlo -  sono stati tra gli altri l'islandese John Snorri ed il pakistano Sajid Ali Sadpara che (con il padre di quest'ultimo, Muhammad ) hanno a loro volta in programma l'invernale al K2: la prima ripetizione, a questo punto. Non è raro che i membri di una spedizione sospendono il loro impegno in parete per collaborare nelle ricerche e nei soccorsi dei colleghi in difficoltà o mancanti all'appello. Senza enciclopedicamente citarli tutti, ricordiamo l'esempio recente di  Alex Txikon (attualmente al Manaslu con Simone Moro) e dei suoi compagni baschi che - tra la fine di febbraio ed i primi di marzo di due anni fa - abbandonarono il tentativo proprio al K2 per dedicarsi alle operazioni (ai voli di soccorso prima e poi purtroppo solo di ricerca) di Daniele Nardi e Tom Ballard, precipitati durante la scalata dello Sperone Mummery al Nanga Parbat, che dal K2 stesso dista circa duecento chilometri in linea d'aria, appunto.

 

 

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 comments