ALPINISMO

Della Bordella e il Siula Grande: “Scudo di roccia bellissimo e difficile, spero che ci lasci passare”  

Nuova spedizione sulla Cordigliera andina e nuovi compagni d’avventura per l’alpinista-esploratore italiano.

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© Archivio Matteo Della Bordella

È partita all’inizio dell’estate la nuova avventura di Matteo Della Bordella che, a cinque mesi di distanza dall’apertura di “Brothers in Arms” a fine gennaio sul Cerro Torre, lo vede di nuovo impegnato in un spedizione extraeuropea e di nuovo in Sudamerica, questa volta... inquadrato nei ranghi della Sezione Militare di Alta Montagna (SMAM) del Centro Sportivo Esercito per un progetto di scalata della parete est del Siula Grande, una delle montagne-simbolo delle Ande.

Localizzato nella Cordillera andina di Huayhuash, il Siula Grande è la montagna dal maggior richiamo alpinistico del Perù. La vetta raggiunge la quota di 6344 metri sul livello del mare ed è affiancata da una cima minore (il Siula Chico) di nemmeno cento metri più bassa: 6260 metri. Un "subpeak" ma verrebbe quasi da dire un "gemello" della cima principale. I primi salitori del Siula Grande furono nel 1936 i due alpinisti tedeschi Arnold Awerzger ed Erwin Schneider, che raggiunsero il punto culminante aprendo una via lungo la cresta nord.

© Archivio Matteo Della Bordella

La montagna che Della Bordella ed i suoi compagni intendono affrontare appartiene da qualche decennio ormai all’immaginario collettivo, per via della drammatica vicenda che vide protagonisti gli inglesi Joe Simpson e Simon Yates nel 1985. Una storia magistralmente raccontata dal celebre volume “La morte sospesa” (“Touching The Void”). Simpson e Yates raggiunsero la vetta aprendo una nuova via sulla parete ovest, per poi avviarsi in discesa per la cresta nord, lungo la via aperta nel 1936 dai due alpinisti tedeschi Arnold Awerzger ed Erwin Schneider. Simpson fu vittima di un incidente e rimase appeso alla corda del compagno che - per non soccombere lui stesso - fu costretto a tagliarla e ad abbandonare il compagno, credendolo morto. A prezzo di indicibili sofferenze, con una gamba spezzata, Simpson riuscì invece a rimergere dal crepaccio nel quale era precipitato ed a rientrare in quattro giorni al campo base, dove ritrovò Yates praticamente sopraffatto dal rimorso.

© Archivio Matteo Della Bordella

Insieme ai compagni di spedizione Alessandro Zeni, Marco Majori, Filip Babicz e Stefano Cordaro, Della Bordella è in questi giorni impegnato nella marcia di avvicinamento alla base della parete opposta - quella orientata ad est - che l’ex presidente dei “Ragni” descrive come “un bellissimo scudo di roccia, molto ripido ed impegnativo, con elevate difficoltà tecniche in un ambiente alpino molto difficile”.

© Archivio Matteo Della Bordella

Non è la prima volta che l’alpinista-esploratore lombardo si avvicina al Siula Grande, da lui già tentato cinque anni fa. Un progetto ai tempi condiviso con Matteo Bernasconi e Tita Arosio e che si rinnova in queste settimane, a pochi mesi dalla bellissima e drammatica avventura sul Cerro Torre, sempre sulle Ande ma in quel caso quelle della Patagonia, in occasione dell’apertura della via “Brothers in Arms”, lungo la parete est e poi quella nord dell’inconfondibile “Torre”.

“Per me è importante aver trovato un nuovo obiettivo, con una squadra così motivata. Sicuramente una parete complessa, la est del Siula Grande, con problemi glaciali di avvicinamento, ai quali si aggiunge la quota. Insomma abbiamo tutti gli ingredienti per una bella sfida! Adesso è ora di riprovarci, sperando di essere più preparati per questa bella sfida e sperando che questa volta la montagna ci lasci passare”.

© Archivio Matteo Della Bordella

Sostengono la spedizione di MDB e della Sezione Militare di Alta Montagna (SMAM) del Centro Sportivo Esercito gli sponsors KARPOS – VIBRAM - KONG - SCARPA - DF-SPORT SPECIALIST - EVILEYE EYEWEAR – FERRINO - NET INSURANCE - NICO SPA – TENDON - MERLO

© Archivio Matteo Della Bordella

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