ALPINISMO

Cazzanelli: "Esposizione nord e temperature anomale, la nostra Estate Indiana sul Monte Rosa"

I due alpinisti del team La Sportiva firmano un nuovo progetto all'insegna del massimo rispetto della montagna e dell’ambiente d'alta quota

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Cazzanelli: "Esposizione nord e temperature anomale, la nostra Estate Indiana sul Monte Rosa" - foto 1
© La Sportiva/Green Media Lab

Forse solo l’inverno pieno rivaleggia con l’autunno come stagione preferita da François Cazzanelli per dedicarsi ai suoi progetti alpinistici più rilevanti. Almeno così ama affermare il trentatreenne alpinista di Cervinia e così aveva ribadito anche nel corso dell’intervista esclusiva che François aveva concesso a Sportmediaset giovedì 21 settembre scorso (tanto per restare in tema di stagioni), subito prima di dare il via alla sua più recente avventura alpina nella sua Valle d’Aosta. Nove soli giorni dopo quell’incontro in occasione di una serata organizzata da DF Sport Specialist nel suo store di Brescia infatti - sabato 30 settembre - Cazzanelli ha aperto insieme a Leonardo Gheza una nuova via di misto nel massiccio del Monte Rosa e per la precisione sul Breithorn Centrale. Il nuovo itinerario è stato battezzato “Estate indiana”, a restituire in modo molto efficace da una parte il fascino particolare di una salita a tutti gli effetti autunnale realizzata però in condizioni ancora pienamente estive e sull’altro… versante il contesto anomalo e il grado di rischio affrontato dai due alpinisti, oltretutto dopo aver perso nell’avvicinamento il contributo di Emrik Favre - terzo elemento della cordata originale - costretto a rinunciare alla salita a causa di problemi fisici, come rivelato in seguito da François sui suoi canali social. “Estate Indiana” infiocchetta una stagione estiva per il nostro ricchissima di impegni professionali sul “suo” Cervino (scalato per la centesima volta ai primi di settembre) e sulle montagne della Valle d’Aosta, facendo al contempo da premessa a nuovi progetti sui quali Francis resta comprensibilmente abbottonato. Restiamo quindi saldamente legati alla corda del presente, per saperne di più sulla più recente “creazione alpinistica di Cazzanelli e Gheza.

Cazzanelli: "Esposizione nord e temperature anomale, la nostra Estate Indiana sul Monte Rosa" - foto 4
© La Sportiva/Green Media Lab

Nel mondo anglosassone, il termine "Indian Summer" indica un periodo di caldo fuori stagione e di clima insolitamente asciutto che talvolta caratterizza la prima parte dell'autunno nelle regioni temperate dell'emisfero nord del nostro pianeta, riportando condizioni da tarda estate anche dopo le prime gelate. 

Tracciata lungo una parete molto articolata, in uno dei settori più selvaggi della seconda vetta in ordine di altezza dell’arco alpino (4634 metri), “Estate Indiana” culmina con l’uscita ai 4150 metri di quota della vetta del Breithorn Centrale. Da divulgatore particolarmente efficace quale lui è, Cazzanelli descrive così le circostanze della salita:

“Abbiamo deciso di chiamare la nostra via Estate Indiana in riferimento alle temperature anomale che si sono verificate nella fase culminante dell’estate e all’inizio della stagione autunnale. Siamo stati comunque fortunati dato che la via è totalmente esposta a nord, dove la parete non prende il sole. Il clima è rimasto ottimo per tutta la durata della nostra presenza in quota e così si sono presentate le condizioni adeguate per avventurarci su questa linea, che studiavo da molto tempo.”

Cazzanelli: "Esposizione nord e temperature anomale, la nostra Estate Indiana sul Monte Rosa" - foto 2
© La Sportiva/Green Media Lab

Figlio d’arte, Cazzanelli vive a Cervinia e fa parte del gruppo delle Guide Alpine del Cervino, la montagna di casa che - come accennato sopra - ha salito oltre cento volte (e per diciassette vie diverse, come lui tiene a sottolineare). Direttore di Gara (insieme al già citato collega Emrik Favre e sotto la guida di Adriano Favre) dello storico Trofeo Mezzalama di scialpinismo che si svolge proprio sul Monte Rosa, Cazzanelli ha diviso oneri (prima) e onori della nuova via con Leonardo Gheza. Bresciano di Esine, di un anno minore di François, Gheza è Accademico del CAI, sciatore, pilota di parapendio e vanta numerosi successi alpinistici conseguiti nell’arco di un solo decennio di attività.

Difficoltà tecniche, isolamento ambientale e un contesto straordinariamente suggestivo. Queste alcune delle caratteristiche del progetto Cazzanelli-Gheza, entrato nella sua fase culminante dopo il pernottamento al Rifugio Guide del Cervino ma soprattutto dopo aver dovuto fare fronte alla rinuncia - già durante la fase di avvicinamento - del contributo di Emrik Favre, costretto da problemi fisici a dare forfait prima ancora di poter mettere le mani sulla parete. Una batosta, così l’ha definita lo stesso François, che ha lasciato in eredità al resto della cordata una serie di dubbi (ad aggravare quelli della vigilia sulle temperature anomale e quindi sulle condizioni del teatro d’operazioni scelto) che si sono dissolti una volta raggiunta la base della montagna, quando Cazzanelli e Gheza hanno verificato "de visu che la parete - diversamente da quanto immaginato solo fino a poche ore prima - era invece in ottime condizioni e che la linea da scelta dai due alpinisti del team La Sportiva era bellissima e li… chiamava all’azione!

Cazzanelli: "Esposizione nord e temperature anomale, la nostra Estate Indiana sul Monte Rosa" - foto 3
© La Sportiva/Green Media Lab

La nuova linea di salita è stata affrontata in stile classico e nel massimo rispetto della montagna, grazie all’utilizzo di friend e viti da ghiaccio progettati per preservare la roccia e l’ambiente alpino. La parete verticale - a tratti strapiombante - ha richiesto un impegno ininterrotto ad alta intensità su lunghezze sostenute e l’alternanza tra i due alpinisti nella conduzione della scalata. Fino all’uscita in vetta che Cazzanelli racconta così:

“È stato un momento davvero magico, ci siamo goduti appieno gli ultimi raggi di sole: a nord infatti, abbiamo avuto freddo, e in sosta abbiamo indossato piumino e guanti spessi. Così abbiamo potuto apprezzato ancora di più il tramonto visto da una delle cime nel cuore del Monte Rosa”. 

Cazzanelli: "Esposizione nord e temperature anomale, la nostra Estate Indiana sul Monte Rosa" - foto 5
© La Sportiva/Green Media Lab

La condivisione di valori tra Cazzanelli e Gheza è ugualmente comune a La Sportiva che vede nella montagna il riflesso della propria identità aziendale e che da anni supporta numerosi atleti con i migliori attrezzi pensati per accompagnarli nelle proprie avventure verticali. Cazzanelli ha affrontato il progetto di “Estate Indiana” indossando il nuovo G-Tech di La Sportiva, scarpone progettato per le attività di alpinismo tecnico e un total look Supercouloir della linea Alpine Tech, studiata e sviluppata insieme a guide alpine e atleti con l’obiettivo di portare sul mercato un’attrezzatura altamente tecnica e all’avanguardia che garantisca a tutti gli alpinisti performance senza compromessi.

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© La Sportiva/Green Media Lab

Fondata nel 1928 da Narciso Delladio, calzolaio di Tesero (in provincia di Trento), La Sportiva è un’azienda a conduzione familiare, leader mondiale nel settore delle calzature da arrampicata, alpinismo, hiking, mountain running e scialpinismo e dell’abbigliamento tecnico da outdoor. Fatta crescere a livello internazionale (oggi è distribuita in oltre ottantasette Paesi in tutto il mondo) da Francesco Delladio, l’azienda trentina è oggi guidata da Lorenzo Delladio e mantiene la principale sede di produzione a Ziano di Fiemme, ai piedi delle Dolomiti, al di fuori quindi dei grandi distretti industriali calzaturieri italiani.

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