LE PAROLE

Mondiali, Jacobs c'è: "Mi gioco le mie carte" | Tamberi: "Con la maglia azzurra addosso mi trasformo"

I campioni olimpici di Tokyo sono arrivati a Eugene e domani affronteranno le prime sfide per le qualificazioni

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"Come sto? Mettiamola così: oggi sono al 97%, il giorno prima della gara sarò al 98%, per la batteria al 99% e per la finale al 100%. Sono qui e adesso mi butto, sono venuto a Eugene per giocarmi tutte le mie carte". Sicuro di se e sorridente, Marcell Jacobs non vede l'ora di lasciarsi alle spalle le difficoltà incontrate negli ultimi due mesi e mezzo. A poche ore dal debutto nel mondiale di atletica, all'Hayward Field, il campione olimpico dei 100 metri e della 4x100 ha parlato all'Erb Memorial Union, nel cuore della University of Oregon: "Sono onorato di arrivare qui con il titolo di campione olimpico, mi fa capire tutto il percorso fatto. Ce lo siamo guadagnati, questo mi rende felice e orgoglioso. Sicuramente ci sono molte più pressioni e responsabilità, però mi piacciono, mi danno stimoli". 

Oggi Jacobs, come già all’Olimpiade di Tokyo, salterà la “prova-starter”, test di uscite dai blocchi di partenza al comando della pistola azionata dagli ufficiali di gara: il turno estratto per l’Italia di prima mattina, infatti, non si sposa con le abitudini di Marcell. Una rifinitura individuale nel pomeriggio prevederà qualche avvio e allungo. Domani, dalle 18:50 (le 3:50 di sabato in Italia), nelle batterie dei 100, insieme al comasco Chituru Ali, ci sarà anche lui per accedere alle semifinali. Pronto a giocare le sue carte come all’Olimpiade e ai Mondiali indoor, con la determinazione necessaria per fare il miglior risultato possibile. Il raduno pre-Mondiale di Beaverton, non lontano da Portland, sembra aver riconciliato Marcell Jacobs con gli Stati Uniti: "Arrivare qui a Eugene nelle ultime ore mi ha dato energia: entrare in questo villaggio mi ha riacceso il fuoco che era un po' spento". Dopo l'impegno sui 100, lo attende il bis con la staffetta: "Mai pensato di fare soltanto la gara individuale e saltare la 4x100 - ha chiarito il 27enne gardesano - arriviamo qui da campioni olimpici, abbiamo passato tante difficoltà ma siamo una vera squadra, un gruppo unito".

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Domani qualificazioni anche per Gianmarco Tamberi che si presenta alla rassegna iridata con qualche problema fisico. Venerdì alle 19:10 italiane (le 10:10 della costa del Pacifico), il campione olimpico di Tokyo, andrà a caccia dell'unico sogno non ancora divenuto realtà: quello dell'oro mondiale outdoor del salto in alto. "Con la maglia azzurra addosso mi trasformo - le parole di Gimbo - e non sento più nulla, nemmeno il fastidio che mi ha accompagnato in queste settimane alla gamba di stacco. Che cos'è? In poche parole, è l'irritazione di un nervo del retto femorale: come uno spillo, che mi impedisce di rimanere decontratto. Ma non ci penserò, ormai ho accettato il dolore, voglio solo concentrarmi sul mio salto, senza pensare ad altro". Le luci dei riflettori smuovono l’adrenalina del campione di Tokyo che si sente comunque pronto a saltare: "Sono un guerriero e in campo lotterò fino alla fine, senza pensare al dolore, o agli avversari. La testa sarà solo sul mio salto".

Venerdì si salterà sul serio, contro tanti avversari desiderosi di cogliere, proprio contro Tamberi, un successo destinato a diventare storia (al via anche l'altro azzurro Marco Fassinotti). La qualificazione è fissata a 2,30, misura che nel linguaggio organizzativo vuol dire: non più di dodici finalisti. Archiviata o rimandata la vicenda legata al padre-allenatore (divorzio tecnico poi sospeso per l'intervento del presidente federale Stefano Mei): "Non mi risulta ci siano state liti familiari, anzi. - precisa Tamberi - Quello che è successo al momento non è nei miei pensieri, non può esserci spazio per questo: devo rimanere concentrato sulla gara, sulla mia tecnica di salto, sull'obiettivo che mi sono posto, ho bisogno di ogni energia per farcela, non posso distrarmi. A Eugene mi seguirà mio padre, come previsto." La caccia all'oro mondiale è appena iniziata. 

 

 

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