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ATLETICA

Furlani dal doppio titolo mondiale al futuro ricco di nuove sfide

Intervista esclusiva al ragazzo d'oro dell'atletica italiana. Per lui l'asticella si alza ancora ma senza paura e il primato italiano sarà uno dei tanti nuovi obiettivi

di Ferdinando Savarese
21 Nov 2025 - 09:28
 © Getty Images

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Mattia Furlani, a soli 20 anni compiuti il 7 febbraio, è già diventato il punto di riferimento dell’atletica italiana nel mondo, per gli straordinari risultati ottenuti nel salto in lungo delle ultime due stagioni agonistiche, con sei podi consecutivi nelle maggiori rassegne internazionali, tra cui su tutti le gemme assolute rappresentate dai due titoli mondiali conquistati in stagione al coperto e all'aperto, ma anche per la maturità esemplare che mostra dentro e fuori dalla pedana, punto di riferimento per le nuovissime generazioni.

Il suo 2025 è stato un anno di definitiva consacrazione, affrontato senza nessun timore nonostante le grandi attese che ci fossero su di lui, alla fine del quale ne è uscito ancora più solido e consapevole per guardare alle nuove sfide da affrontare nel 2026, che sta preparando ora nella quiete della sua Rieti, attendendo anche il verdetto del 30 novembre prossimo quando, a Montecarlo, verrà assegnato il premio di miglior atleta dell’anno nei salti e lanci, che sta contendendo all'extraterrestre Armand Duplantis.

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Mattia, dopo uno straordinario 2024 sei riuscito a ripeterti facendo addirittura meglio in un anno da te stesso definito di sperimentazione, con riferimento alla nuova rincorsa. Quale è stata la tua arma in più?

"Innanzitutto direi che la sperimentazione che intendevo non era riferita solo alla nuova rincorsa, ma anche a tante altre cose nuove provate in stagione durante la preparazione, a cominciare da carichi di lavoro molto più intensi a cui non mi ero mai sottoposto. L'arma in più credo sia stata l'esperienza che continuo ad accumulare, peraltro cresciuta anche nel corso di questo stesso anno dagli europei di Apeldoorn in avanti, senza dimenticare che quello di Tokyo era il mio secondo mondiale all'aperto dopo quello del 2023 a Budapest che mi aveva insegnato tantissimo, per cui sempre di più mi presento negli appuntamenti che contano con la mentalità giusta per affrontarli al meglio".

Cercando il pelo nell'uovo si può dire che la nuova rincorsa non abbia sempre perfettamente funzionato. State lavorando per migliorarla ancora e questa sarà comunque la definitiva soluzione per il futuro?

"Si certamente, la strada è questa perché è la rincorsa del futuro a cui in tanti stanno puntando e, per quanto mi riguarda, si sono visti i risultati già quest'anno anche se poi non sono riuscito a trovare la continuità del 2024, con una media delle mie prestazioni che è stata anche inferiore. In ogni caso continueremo a lavorare in questa direzione salvo problemi particolari che valuteremo nel corso della nuova stagione".

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Sei stato accostato a Carl Lewis che vinse il primo mondiale a 22 anni, senza dimenticare che lo stesso Duplantis lo conquistò a quell'età. Ti aspettavi tutto questo in tempi così brevi, solo all'inizio del 2024?

"Sinceramente non posso dire che siano state delle sorprese le prestazioni in termini di misure raggiunte, perché di fatto già nel 2023 a Savona ho saltato 8.44, con un leggero vento di troppo, e quindi le misure fatte poi nel 2024 e 2025 le valevo potenzialmente già due anni fa con gli allenamenti che facevo a confermarlo. Chiaramente il problema è poi esprimersi a certi livelli nelle competizioni che contano, e ci sono riuscito per cui solo questa forse poteva essere l'incognita".

Si è parlato nelle scorse settimane del fatto che ti piacerebbe l'anno prossimo correre qualche 60 al coperto e soprattutto dei 100. Era un pensiero proiettato in un futuro più remoto o in uno prossimo, e punterai anche a far parte della staffetta 4x100?

"È chiaro che tutta la mia attenzione sarà sempre rivolta al salto in lungo, ma certamente un lunghista deve essere molto veloce per ottenere risultati sempre migliori, per cui l'idea di fare anche qualche gara veloce, già nel 2026, potrebbe essere attuabile se ci saranno le condizioni relativamente al calendario degli appuntamenti agonistici a cui miro maggiormente. Sulla staffetta non è una mia ambizione, perché di fatto non sarò mai uno specialista delle prove veloci, ma voglio correre molto veloce per essere ancora più performante nel lungo".

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Il 9 gennaio 2022 ad Ancona tu, grande promessa del salto in alto, fai ad Ancona la prima gara di lungo in carriera, con una rincorsa abbozzata, planando a 7.47, a 5 centimetri dal record italiano allievi di Howe. Pensi che quel giorno sia stata la grande svolta e chi ha avuto l'idea di farti fare quella gara?

"Devo ammettere che quel giorno di gennaio è stato veramente incredibile, avendo gareggiato dopo aver fatto una sola seduta di tecnica per capire come impostare la rincorsa, lo stacco e l'atterraggio. L'idea fu di mia madre e posso dire con onestà estrema che io ero molto contrario. Penso che la grande svolta sia però stata più a Milano in giugno all'aperto, in occasione degli italiani under 18, quando avvicinai gli 8 metri con la misura di 7.87, perché questo creò certamente degli spunti di grande riflessione da parte mia e della mia famiglia, che mi portarono poi, contrariamente a quanto inizialmente programmato, a competere negli europei under 18 di Gerusalemme anche nel lungo oltre che nell'alto".

© Grana/Fidal

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Come procede la preparazione per la nuova stagione e quali i tuoi obiettivi?

"Sta andando tutto molto bene senza particolari novità tecniche per quanto riguarda i lavori svolti in allenamento, con però un ulteriore aumento dei carichi di lavoro rispetto all'anno passato, ma anche con una ancora maggior attenzione alla prevenzione dagli infortuni, perché alla fine naturalmente la salute fisica è fondamentale. Per l'anno prossimo cercherò come sempre di farmi trovare pronto nei grandi campionati internazionali e, al tempo stesso, vorrei ovviamente migliorare ancora il mio personale quantomeno di quel tanto che serve per battere il recond italiano (8,47 di Andrew Howe del 2007 ndr), a cui sto molto vicino già da qualche anno ed è ora di prenderlo".

Il tuo primario obiettivo sarà la riconferma del titolo mondiale al coperto in marzo a Torun. Quali saranno le tappe di avvicinamento, sia a livello di raduni che di date già pianificate per il debutto?

"Per adesso mi alleno a Rieti dove sto benissimo, ma poi in prossimità dell'esordio al coperto mi trasferirò a Formia dove c'è il Centro Olimpico dotato di strutture ancora più complete per ogni mia esigenza. Non ho ancora una data ufficiale di debutto, ma sarà certamente tra fine gennaio e inizio febbraio, in modo da fare poi tre o quattro gare abbastanza ravvicinate, che mi mettano nella condizione ideale per poi puntare ai mondiali in Polonia".

La stagione 2026, pur senza mondiali all'aperto o le Olimpiadi, sarà ancora una volta molto stimolante con, oltre ai Mondiali indoor, gli Europei, la Diamond League e il nuovo evento di World Athletics dedicato agli atleti più forti del mondo. Come ti senti di fronte a un'asticella che si alza maggiormente e gli occhi di tutti sempre più addosso?

"Premesso che sono particolarmente stimolato da questa nuova manifestazione mondiale, gli Ultimate Championship di Budapest a settembre, che è forse l'evento a cui tengo di più, devo dire sinceramente che non ho alcun tipo di apprensione perché, dopo avere vinto medaglie in ognuna delle più grandi competizioni internazionali, non ho assolutamente niente da perdere ma solo tutto da guadagnare, per cui sono molto tranquillo e continuo a lavorare duramente per fare sempre meglio ma anche con la consapevolezza di quanto già fatto".

A proposito di asticelle, ti capita mai qualche volta in allenamento, magari lontano dalle gare, di fare qualche prova di salto in alto?

"Assolutamente si. Il salto in alto fa parte del mio DNA da atleta e nei periodi di carico, in particolare lontano dalle gare, faccio dei salti in alto soprattutto senza rincorsa per migliorare la reattività dei piedi ma anche solo per staccare dai miei normali allenamenti".

© Pagliaricci/Di Tondo-CONI

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