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Paralimpiadi 2018, Cavicchi sullo snow col braccio fuori uso e una clavicola rotta: GUARDA CHE FORZA - IL VIDEO

L'atleta azzurro, che nel 2002 ha perso l'uso del braccio sinistro, in esclusiva a Sportmediaset.it: "Un quinto posto sarebbe un ottimo risultato, ma quando arrivo davanti al cancelletto penso soltanto al primo posto..."

07 Mar 2018 - 08:11

Quando il perché è troppo forte, un modo per farcela lo si trova sempre e non esistono piani B. Per qualche delucidazione è bene chiedere a Roberto Cavicchi, 40 anni il prossimo 27 giugno, snowboarder azzurro che sarà protagonista sulle nevi di PyeongChang nella categoria Upper Limb (disabilità agli arti superiori). L'atleta di Finale Emilia (Modena) nel 2002 ha perso l'uso del braccio sinistro a causa di una lesione al plesso brachiale in seguito a un incidente in moto. La sua specialità preferita è il boardercross, ma alle Paralimpiadi sarà obbligato a gareggiare soltanto nel banked slalom per un recente infortunio che ha provato, con esiti fallimentari, a toglierlo dai giochi. "Il 22 gennaio mi sono rotto la clavicola destra in allenamento - racconta a Sportmediaset.it -. Il 25 gennaio con un intervento abbiamo messo la placca, quattro viti e via andare. Il 6 febbraio ero già a Madonna di Campiglio a saltare".

Capito il personaggio? La clavicola non è ancora saldata adeguatamente, ma uno così non molla perché lo snowboard, per lui, è qualcosa di unico: "Dopo l'incidente, la sensazione di galleggiamento che avevo con la tavola in neve fresca mi ha davvero emozionato. Tanto che poi ho dedicato tutto me stesso a questo sport. Per me sarà l'ultima Olimpiade ma, al di là del mondo paralimpico che mi piace tantissimo, io sono proprio innamorato dello snowboard. E' la mia passione".

L'approccio a questi Giochi non è dei più semplici per via del guaio fisico, solo che la stupefacente energia di Cavicchi gli permette di far scivolare tutto il resto in terzo o quarto piano: "Per come arrivo a questo appuntamento, mi rendo conto che un quinto posto sarebbe un ottimo risultato. Ma io, quando arrivo davanti al cancelletto di partenza, penso soltanto al primo posto...".

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